La presentazione del progetto relativo al Jolla tablet é stata anche un’occasione per scoprire che la start-up finlandese è impegnata a rifinire il proprio sistema operativo in direzione della versione 2.0, quella che potrebbe portarla, grazie ai miglioramenti che ci possiamo aspettare, a dare sul serio filo da torcere ai colossi del momento in campo di software, ovvero Apple, Google e Microsoft.
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Le dimensioni ancora da piccola start-up e il proprio sistema operativo open source rendono Jolla un partner ideale per tutte quelle aziende tecnologiche in cerca di un software che sia libero da vincoli, specialmente nel momento in cui decine e decine di dispositivi connessi e intelligenti stanno per invadere le nostre case e le nostre vite. Jolla fa della collaborazione un cardine fondamentale della propria avventura. Fino ad ora ha catturato l’attenzione di pochi curiosi in giro per il mondo e la responsabilità di questa mancata “esplosione” d’interesse è da addebitarsi soprattutto al prezzo da pagare, considerato troppo alto, per il proprio primo prodotto, lo smartphone omonimo.
Non si può pretendere che il consumatore faccia questo tipo di ragionamenti e metta d’accordo il proprio portafogli, ma non va dimenticato nemmeno che Jolla, lo smartphone, è il risultato del lavoro di circa due anni di un gruppo piuttosto ristretto di persone, un centinaio circa, che ha portato a termine un’operazione che pare sia invece estremamente difficile per realtà ben più consolidate o dotate di fondi finanziari enormi come Canonical con il suo Ubuntu Touch, Samsung e la Linux Foundation con Tizen o la stessa Microsoft che ancora non riesce a rendere il proprio Windows Phone un prodotto eccitante per le masse.
In Finlandia invece si bruciano le tappe e lo scorso 19 Novembre è stato presentato al mondo uno schizzo di ciò che sarà il primo tablet e il primo prodotto a godere della versione 2.0 di Sailfish OS. La raccolta fondi organizzata su Indiegogo ha già permesso di ottenere tre volte quello che era l’obiettivo dichiarato per dare linfa vitale al progetto.
Ma andiamo a vedere quali sono i motivi di tale ottimismo:
1 – Open Source e la flessibilità di Linux
Come sappiamo, Sailfish OS è basato su Linux e ciò lo rende estremamente stabile e perfetto per il settore mobile. Ciò lo rende anche estremamente flessibile e modificabile fino al punto che chiunque possa cambiarlo a piacimento. Queste modifiche non sono solo relative alla UI ma possono consentire di creare apps che cambino completamente l’esperienza utente non essendoci alcun vincolo legato a framework predefiniti. Come se non bastasse, Sailfish OS permette – grazie all’integrazione di Alien Dalvik – di eseguire quasi ogni app Android disponibile sul mercato, rendendo l’eventuale adozione da parte degli utenti sicuramente meno dolorosa di quella di quasi ogni altra alternativa ad Android stesso .Il potenziale di queste caratteristiche dell’OS è ovviamente enorme.
2 – Già pronto per l’hardware
Sailfish OS gira già considerevolmente bene su hardware diverso dal telefono che ne porta la bandiera. La compatibilità con Android infatti non si limita alle apps ma, appunto, anche all’hardware sul quale il sistema del robottino verde gira già comunemente. Un’altra, non meno importante, peculiarità dell’OS di Jolla è quello di essere già adatto, vedi The Other Half, all’elettronica modulare. Un settore che potrebbe conoscere un discreto sviluppo nel futuro prossimo. Google ci sta lavorando ancora su con il Project Ara.
3 – Gestures e multitasking
Alla base dell’offerta tecnologica di Sailfish OS ci sono l’estensivo utilizzo delle gestures. Nessun tasto home o di altro genere è presente nella UI del sistema. Tutto ciò che ci serve si raggiunge grazie a dei semplici e piuttosto intuitivi swipe. A ciò si aggiunge una gestione del multitasking che non trova, al momento, competizione. Ogni app utilizzata la si può raggiungere con gesti molto svelti. Le stesse app ridotte a finestre simili ai live tiles di Windows Phone possono essere gestite senza essere riaperte a finestra intera.
4 – Assenza di tasti
Queste ultime due caratteristiche rendono Sailfish OS oltre che estremamente moderno anche perfettamente adattabile ad hardware di diverse tipologie come nel caso degli smartwatch, ad esempio, dove Google sta lavorando per adattare una piattaforma come Android a dispositivi sui quali tasti fisici o virtuali ruberebbero certamente spazio prezioso.
5 – Potere alla gente
Jolla mette l’utente al centro del progetto con un sistema operativo dedicato alla privacy impegnandosi a non vendere mai, né ora né in futuro, dati sensibili di chi usa il proprio software. Insieme a questo dà ascolto ai suggerimenti di chiunque voglia contribuire alla causa attraverso la propria comunità digitale. La stessa comunità che ha riversato di amore la pagina di Indiegogo dedicata al sogno chiamato Jolla Tablet non smette di votare per le idee sulle quali il piccolo team di sviluppatori s’impegna a lavorare sodo. Così sodo che è riuscito a risolvere ben 13000 bug e aggiungere 350 extra features solo nel passaggio tra la prima e la seconda versione del software.
Tutto ciò rende Jolla un soggetto trendy e davvero interessante. Al passo coi tempi in tutti i sensi. Un’avventura che terremo d’occhio e avremo estremo piacere di raccontarvi.