ChimeraRevo – Le migliori guide e recensioni tech del Web
menubar
ChimeraRevo – Le migliori guide e recensioni tech del Web close menu
  • Offerte
  • Guide
  • Guide di acquisto
  • Recensioni
Tag: whatsapp
Home > Guide > Internet > AgCom: WhatsApp ‘paghi’ per l’uso delle reti telefoniche

AgCom: WhatsApp ‘paghi’ per l’uso delle reti telefoniche

Gaetano Abatemarco Giu 28, 2016

Il metodo di comunicazione dei tempi moderni è semplice: sempre meno affidamento sulle reti voce e sugli SMS, sempre più invece verso le app di messaggistica “complete” come WhatsApp, Skype Messenger, Hangouts (che offrono anche chiamate Internet gratuite), Telegram, Viber e compagnia cantante.

Secondo il Garante delle comunicazioni Italiano, il fatto che tali app guadagnino dalla propria utenza con le rispettive strategie di marketing, offrendo servizi esclusivamente tramite Internet e rappresentando di fatto un’alternativa gratuita ad altri metodi di comunicazione che richiederebbero tariffazioni altrimenti specifiche (chiamate ed SMS, appunto) ed usufruendo di fatto dell’infrastruttura (Internet mobile, in tal caso) che i vari operatori hanno costruito nel tempo, sarebbe un comportamento sbagliato.

whatsapp-emoji-money_risultato

Un privilegio a queste app che, visti i costi che gli operatori nazionali pagano per il leasing delle reti dallo stato e per la costruzione delle proprie infrastrutture, non sarebbe dovuto: nell’indagine relativa ai “Servizi di comunicazione elettronica”, l’AgCom dichiara che le app di messaggistica (WhatsApp, Telegram, Messenger e via discorrendo) dovrebbero pagare una sorta di pedaggio per l’uso dei beni altrui, in questo caso l’infrastruttura di rete mobile.

Un pedaggio che potrebbe rappresentare “l’obbligo di negoziare” con le società di telecomunicazioni seppur in modo equo, proporzionato e non discriminatorio.

Secondo l’AgCom questo non dovrebbe essere una “tassa” imposta dagli operatori delle tlc (cosa che, se i prezzi imposti fossero alti, potrebbe portare i titolari delle app stesse ad evitare invece il mercato italiano) ma un incentivo ad offrire ad esempio servizi aggiuntivi a pagamento per l’utente che richiedano l’accesso al proprio credito telefonico.

In altre parole, secondo l’AgCom i titolari delle app dovrebbero fare in modo che gli utenti spendano il loro credito utilizzandole, pagando così indirettamente – tramite i propri utenti – il “balzello” per l’utilizzo dell’infrastruttura di rete italiana.

L’AgCom, per avvalorare la sua tesi, spiega inoltre che le app in questione sono soltanto apparentemente gratuite poiché utilizzano i dati degli utenti per trarne guadagno e che non sono sottoposte alla legge italiana sulla Privacy: secondo il Garante, anche in questo caso alle app dovrebbe essere richiesto un “titolo abilitativo” per operare in Italia.

Infine, ma non di minore importanza, secondo l’AgCom tali app dovrebbero aprire un call center in italiano per accogliere le lamentele ed i suggerimenti degli utenti ed attivare le chiamate gratuite verso i numeri di emergenza.

In poche parole: l’AgCom ritiene che le app di IM/chiamate (WhatsApp, Messenger, Telegram e via discorrendo) danneggino gli operatori e la stessa Italia in termini monetari e che, di conseguenza, dovrebbero adeguarsi per pagare direttamente o indirettamente un balzello per l’utilizzo di una rete che non gli appartiene al fine di arginare i “danni” – l’abbandono delle chiamate e degli SMS – dovuti al successo dei propri servizi.

Inoltre dovrebbero aprire un call center e permettere le chiamate d’emergenza.

E, giusta o sbagliata che sia questa proposta – perché di proposta si tratta -, la domanda sorge spontanea: è giusto che l’Italia pretenda così tanto da questa tipologia di app? E, soprattutto, i titolari di tali app saranno ancora disposti a tali condizioni ad offrire i propri servizi in Italia?

Etichette personalizzate: come scegliere il miglior servizio online

1 mese fa

Che piaccia o no, la società in cui viviamo è una realtà in cui le apparenze contano molto. Il primo impatto è fondamentale, soprattutto per i prodotti in vendita, che spesso devono competere con numerosi leggi di più…

LabelDoo

Sicurezza informatica: come proteggersi in famiglia, a scuola e in azienda

3 mesi fa

La sicurezza informatica è un aspetto ancora troppo sottovalutato nell’utilizzo di internet e dei dispositivi informatici ormai costantemente connessi. Mentre in ambito professionale la sicurezza informatica è un’esigenza già nota in molte aziende, a scuola leggi di più…

sicurezza informatica

Installare l’app ChatGPT sul PC

3 mesi fa

ChatGPT è un’applicazione di chat avanzata basata sull’intelligenza artificiale che consente agli utenti di avere conversazioni fluide con un assistente virtuale. Nel caso in cui sei solito utilizzare spesso la nuova intelligenza artificiale e desideri leggi di più…

Installare l'app ChatGPT su PC

Migliori smartphone 2023: quale comprare

3 mesi fa

Non esiste lo smartphone migliore, esiste invece il telefono perfetto alle proprie esigenze che sono sicuramente diverse da quelle di un’altra persona, di un parente o amico. Ecco cosa di solito rispondo quando mi chiedete: leggi di più…

miglior smartphone

Convertire foto HEIC in JPEG su tutti i dispositivi

3 mesi fa

Il formato HEIC (High Efficiency Image Format) è un tipo di file immagine di alta qualità introdotto da Apple con iOS 11. Sebbene offra un’ottima qualità dell’immagine, può risultare problematico per gli utenti che desiderano leggi di più…

Convertire HEIC in JPEG

Iscriviti alla Newsletter

Articoli recenti

  • Etichette personalizzate: come scegliere il miglior servizio online
  • Sicurezza informatica: come proteggersi in famiglia, a scuola e in azienda
  • Installare l’app ChatGPT sul PC
  • Migliori smartphone 2023: quale comprare
  • Convertire foto HEIC in JPEG su tutti i dispositivi
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Pubblicità
  • Lavora con noi
  • Privacy

Copyright © 2020. Tutti i diritti riservati. ChimeraRevo SRL - P.I.: IT05544220659

Modifica impostazioni sulla privacy