Android sarà anche il sistema operativo mobile più utilizzato al mondo ma non è di certo esente da difetti: il più palese agli occhi degli utenti è senza ombra di dubbio quello che riguarda gli aggiornamenti.
In generale si tende a paragonare le tempistiche degli aggiornamenti in voga sul robottino verde a quelle di Apple e del suo iOS, puntualmente si finisce per chiedersi perché gli aggiornamenti di Android sono lenti o, almeno, perché sembrano tali.
Se poi si parla di dispositivi brandizzati il discorso è ancora più forte poiché, oltre alle tempistiche relative al rilascio di un aggiornamento per Android (da parte di Google) e della revisione dell’aggiornamento da parte del produttore di terza parte (ad es. Huawei), vanno ad aggiungersi anche quelle relative all’analisi (ed eventualmente alla revisione) di tale aggiornamento da parte del brand.
Ma… come funziona in realtà il sistema degli aggiornamenti in Android? E per quale ragione, alle volte, questi tendono ad arrivare con così tanto ritardo rispetto a quanto succede per i dispositivi Nexus – che, vi ricordo, sono equipaggiati con Android Vanilla così, come Google l’ha fatto?
La risposta arriva direttamente dall’infografica qui sotto, pubblicata da HTC, che nonostante la sua veneranda età (poco meno di due anni) propone uno scenario praticamente invariato ed attualissimo: in essa sono infatti spiegati tutti i passaggi che un aggiornamento per Android deve percorrere da quando viene rilasciato da Google fino ad arrivare al nostro dispositivo.
Vi renderete conto da soli che è un percorso lungo e tortuoso e che, spesso e volentieri, il ritardo negli aggiornamenti non è esattamente da imputare alla scarsa voglia di lavorare da parte degli addetti.