Amazon nel tempo ha costruito un business model davvero impeccabile basato su disponibilità, deal, partnership e meccanismi di preparazione e consegna praticamente senza precedenti, senza dimenticare le iniziative eBook e Kindle che hanno reso il colosso di Bezos un’autorità anche in campo editoriale.
E, dopo le (ormai solite) indagini per l’elusione fiscale e la scelta di abbracciare la tassazione di ogni singolo Paese in cui offre servizi, Amazon finisce nel mirino dell’Unione Europea proprio per l’editoria: a confermarlo un recente comunicato stampa comparso proprio sul sito ufficiale della Comunità, comunicato che parla della formalizzazione di un’indagine dell’Antitrust.
Al centro dell’indagine però non c’è il business model né la posizione sul mercato, ma il tipo di accordo che Amazon stringe con i publisher degli eBook al momento di stringere una collaborazione: una clausola, infatti, andrebbe ad imporre a questi ultimi di comunicare ad Amazon se un qualsiasi altro eShop dovesse applicare prezzi o sconti minori rispetto a quelli applicati da Amazon stessa.
Amazon ha sviluppato un business di successo in grado di offrire ai consumatori un servizio completo, anche per gli e-book. La nostra indagine non mette bocca su ciò. Tuttavia è mio dovere assicurarmi che gli accordi di Amazon con i suoi publisher non siano nocivi per i concorrenti, impedendo ad altri rivenditori di e-book di innovare e competere ad armi pari con Amazon. La nostra indagine determinerà se le nostre preoccupazioni sono giustificate.
In poche parole, l’EU dubita che la pratica di Amazon resti effettivamente corretta nei confronti degli altri protagonisti del mercato, che potrebbero vedersi soffiar l’offerta dal colosso di Bezos dopo poche ore dall’averla proposta e quindi ritrovarsi perennemente in posizione di vantaggio.
Riuscirà Amazon ad uscirne vincitrice anche questa volta?