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Home > Guide > Android > Android 7.0 Nougat è ufficiale: novità e installazione

Android 7.0 Nougat è ufficiale: novità e installazione

Gaetano Abatemarco Ago 23, 2016

Gradita quanto inaspettata la sorpresa, Google ha annunciato il rilascio ufficiale di Android 7.0 Nougat per tutti i Nexus supportati e per Pixel C. Quali sono i Nexus che riceveranno Android 7.0 Nougat? Nexus 6P, Nexus 5X, Nexus 6, Nexus Player, Nexus 9, Android TV. Come avrete potuto intuire restano fuori il Nexus 5 e Nexus 7 che non riceveranno ufficialmente l’aggiornamento ad Android 7.0 Nougat da parte di Google.

Come installare Android 7.0 Nougat

Se volete installare l’ultima versione di Android sul vostro dispositivo Nexus, e non volete attendere l’aggiornamento automatico, potete sfruttare l’aggiornamento OTA. Non perderete nessun dato sul vostro smartphone/tablet; viceversa se installerete la factory image il vostro dispositivo perderà tutti i dati.

Aggiornamento tramite OTA

Requisiti

  • Scaricare l’SDK (da questa pagina).

Procedura

  1. Scaricate il file OTA del vostro Nexus da questa pagina
  2. Copiate il file OTA nella cartella sdk/platform-tools creatasi scaricando l’SDK
  3. Attivate (se già non lo avete fatto) il Debug USB sul Nexus
  4. Collegate il Nexus al PC ed entrate in recovery (oppure spegnetelo e avviate in fastboot premendo volume giù + power e selezionando la modalità Recovery Mode)
  5. Non appena compare l’immagine di Android con punto esclamativo in un triangolo, premete volume su + power contemporaneamente per far comparire la recovery stock
  6. Ora selezionate la voce apply update via adb (usate i tasti del volume per scorrere e power per confermare)
  7. Aprite il terminale (o prompt di MS-Dos se siete su Windows) e spostatevi nella cartella platform-tool
  8. Digitare il comandoadb sideload nome-file-ota.zip(naturalmente sostituite nome-file-ota.zip con il nome dell’OTA appena scaricato)
  9. Attendete l’installazione e riavviate il vostro Nexus.

Se avete problemi con i driver a far riconoscere il vostro Nexus, consultatequesto articolo.

Aggiornamento tramite Factory Image

Se volete aggiornare tramite factory image, dovete ricordare che perderete tutti i dati a differenza dell’aggiornamento OTA. La procedura da seguire è riportata nel seguente articolo:

Le novità

Ma concentriamoci sulle novità che questa release porta con sé.

Dopo una lunga attesa, finalmente, emerge dall’ombra delle impostazioni per sviluppatori il supporto al multi-window che consente di dividere lo schermo in zone ridimensionabili per l’utilizzo parallelo di due app nella stessa schermata. In Android TV ciò si traduce nella modalità picture-in-picture che consente di far girare una seconda app all’interno di una finestra ridotta mentre la prima è a schermo intero.

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Il pannello delle notifiche è stato migliorato e ridisegnato: ora, grazie alle Remote Input API, già impiegate in Android Wear, è possibile rispondere ai messaggi direttamente dalla notifica, senza dover aprire l’app che l’ha generata. Vi è la possibilità di raggruppare tutte le notifiche per singola app ed espanderle tappando su un comando apposito.

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La tendina dei quick settings ha subito importanti cambiamenti poiché appare come una raccolta di tile modificabili e riordinabili organizzati in varie pagine. In più una piccola “chicca”: la tendina è stata finalmente adattata alla modalità widescreen, quindi tirandola giù quando lo schermo è in orizzontale essa risulterà più ampia consentendo di leggere meglio l’anteprima delle notifiche.
2016-03-10

Feature interessante e del tutto nuova è quella del risparmio dati che, se attivata, limita l’impiego di banda da parte delle applicazioni. Sarete voi a scegliere quali applicazioni potranno consumare i dati in background e quali no.

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La funzione multilingua è una comoda funzionalità per l’utente poliglotta in quanto è consentito scegliere più di un vocabolario di sistema in modo da ottenere dalle app contenuti in più lingue o e da evitare che vengano suggerite traduzioni per gli idiomi già conosciuti.

In questa nuova versione di Android il blocco dei numeri di telefono è nativo, ovvero è stato inserito come opzione nel dialer di sistema e ciò comporta una discreta serie di vantaggi: primo fra tutti il fatto che ogni altra app facente riferimento alla parte telefonica potrà attingere alla blacklist dei numeri da noi bloccati i quali, inoltre, potranno essere inviati ai vari provider di telefonia mobile tramite le loro applicazioni dedicate per essere bloccati “a monte”; le funzioni implementate relative ai blocchi consentono anche di impedire l’avviso di chiamata, il salvataggio nel log delle chiamate e rifiutare la comunicazione entrante in maniera automatica. Ciò è reso possibile da una nuova API che entrerà in funzione anche con eventuali dialer di terze parti.

Altra feature interessante è l’avvio diretto che riduce i tempi di avvio di alcune applicazioni a cui permette, se inserite in lista, di funzionare anche nell’eventualità in cui si verifichi un random reboot. Se la crittografia del dispositivo è attiva, Avvio Diretto consente alle applicazioni con autorizzazione di continuare a ricevere notifiche senza bisogno di inserire i codici di sblocco poiché il sistema autorizza l’accesso alla partizione crittografata solo alle app in lista, continuando ad impedirlo a tutte le altre fino all’inserimento delle credenziali.

Sotto il cofano troviamo il compilatore JIT (just in time) che non va a sostituire ART, con il quale anzi lavora in combinazione, e che permette un tipo di compilazione nota come “traduzione dinamica” aumentando le prestazioni del sistema in quanto traduce il bytecode in codice macchina nativo durante la fase di run-time. Il vantaggio di tale approccio sta nel fatto che le performance sono quasi pari a quelle di una compilazione eseguita direttamente in linguaggio macchina. Tutto ciò si traduce in una maggiore velocità di installazione di applicazioni, anche pesanti, e di eventuali aggiornamenti con ART che parallelamente mantiene i profili per-app velocizzando le fasi di avvio ed esecuzione.

Android 7.0 Nougat porta con sé anche nuovi sistemi di sicurezza: ora accetta solo certificati presenti nel sistema e di default non ne consente l’aggiunta manuale. Il Package Manager ora è capace di verificare con maggior cura gli APK, garantendone l’integrità.  Inoltre, con nuove API per un interfaccia atta a fornire le necessarie autorizzazioni si regola l’accesso alle cartelle nella memoria interna e nelle schede esterne.

Sempre in ambito di sicurezza abbiamo il Profilo di lavoro configurabile appositamente per eseguire determinate applicazioni ed accedere a determinati dati destinati ad un utilizzo professionale. Tale profilo può essere sottoposto a blocco tramite pin rendendo inaccessibili i file e app ad esso collegati. Tuttavia è possibile rendere attive fuori dal profilo alcune applicazioni abilitano le necessarie VPN durante la fase di boot.

Soggetta ad implementazione è anche la modalità Doze, introdotta nella versione 6.0 del sistema operativo, che evolve e diventa Doze On The Go. Questa si differenzia dalla precedente sostanzialmente per un fatto: funziona anche quando il telefono rileva movimento. È forse necessario chiarire che Doze entra in funzione quando il dispositivo è inattivo ed immobile per un certo periodo di tempo, mentre Doze On The Go stacca la rete e la CPU nel momento in cui viene disattivato lo schermo (ovviamente con alimentazione a batteria) e la sincronizzazione viene riattivata periodicamente per brevi lassi di tempo consentendo di ricevere le notifiche.

Arriva anche il cosiddetto Project Svelte atto a migliorare la gestione della RAM da parte del sistema e delle app ottimizzando il funzionamento di queste ultime mentre sono in background. GCM Network Manager e Job Scheduler sono migliorati e conferiscono agli sviluppatori maggiore controllo sulle applicazioni in background. Esteso il supporto alle OpenGL ES 3.2 grazie a nuove estensioni e chiamate di sistema.

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