La prima volta che Android Pay ha mostrato la sua essenza al mondo è stata sul palco dell’MWC di Barcellona lo scorso Marzo: pochissimi i dettagli che all’epoca furono rilasciati, se non che si trattasse principalmente di un set di API che negozi e sviluppatori avrebbero potuto implementare per permettere agli utenti in possesso di un terminale Android – dotato di NFC (almeno per gli acquisti negli shop fisici) e Android 4.4 o superiori – di pagare in modalità contactless i propri acquisti.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti e Google ha man mano perfezionato Android Pay per prepararla al grande lancio: viste le modifiche recentissime all’app Google Wallet di due giorni fa (app che adesso permette di effettuare prelievi e/o versamenti verso altri utenti degli stati uniti) era chiaro che il big di Mountain View stesse spianando la strada per il suo nuovo sistema di pagamenti.
E’ così è stato.
Oltre alle carte di credito appartenenti ai più grandi circuiti bancari statunitensi – American Express, Visa, MasterCard e Discover -, al momento Android Pay supporta anche le carte fedeltà, i coupon e le offerte speciali, di cui sarà possibile usufruire negli esercizi di interesse toccando semplicemente lo schermo.
Buone anche le accortezze di Google in termini di sicurezza: all’utente sarà notificata ciascuna transazione immediatamente dopo il suo completamento e, in caso di smarrimento del dispositivo, sarà possibile bloccare immediatamente Android Pay tramite ADM.
Inoltre, a partire da oggi Android Pay arriverà preinstallato su tutti gli smartphone equipaggiati con NFC (e Android 4.4 o superiori) distribuiti da Verizon, T-Mobile e AT&T.
Ciao ciao a Google Wallet per gli acquisti, quindi, e benvenuto Android Pay… almeno negli Stati Uniti: ammesso e non concesso che questa tecnologia possa arrivare anche in Europa, voi vi ci affidereste, continuereste ad affidarvi invece al “classico” POS o… preferireste fare affidamento alla concorrenza (qualcuno ha detto… Apple Pay?)?