Qualche giorno fa la nostra attenzione fu carpita da Anonabox, un router TOR protagonista di una campagna di raccolta fondi su Kickstarter che, in meno di 48 ore, era stato in grado di superare i 500.000 dollari di donazioni. La questione è venuta alla ribalta e, si sa, più si è noti più i rischi sono alti.
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A detta di August Germar, sviluppatore di Anonabox, si trattava di un hardware personalizzato completamente open source che avrebbe permesso, con dimensioni più che contenute, di utilizzare un metodo di navigazione sicura a tutti coloro che ne avessero avuto bisogno con poche, semplici operazioni.
Tuttavia Germar si è contraddetto durate una sessione AMA, ammettendo in parte che la componentistica di Anonabox consisteva in alcuni dispositivi cinesi re-assemblati: di qui l’enorme polemica su Reddit, che ha fatto sì che Gemrar divenisse uno “scammer” e che il suo progetto perdesse credibilità – come può essere open source se le componenti usate non appartengono neanche legalmente allo sviluppatore?
Le lamentele sono continuate per ore, sia su Reddit che su Kickstarter, e le donazioni sono state parzialmente ritirate dagli stessi sostenitori: la piattaforma online si è quindi resa conto che Gemrar ha infranto il regolamento di partecipazione alla campagna fondi e, di conseguenza, le donazioni sono state sospese a titolo definitivo.
Quando un progetto è sospeso, le donazioni semplicemente vengono eliminate. E’ importante notare che su Kickstarter, anche se un progetto ha raggiunto il suo obiettivo, ai sostenitori non viene addebitato nulla finché il periodo di raccolta fondi non giunge al termine. Quindi, se un progetto viene sospeso durante la raccolta, i soldi non cambiano proprietario.
Morale della favola: il progetto Anonabox è stato eliminato da Kickstarter senza la possibilità di essere ripristinato in un secondo momento (tali eliminazioni sono irreversibili) ed ai sostenitori è stato restituito il denaro.
Un peccato, perché il piccolo router avrebbe trovato davvero la sua utilità soprattutto in realtà giornalistiche particolari, in cui nascondere la propria identità e sfuggire alla censura (e ad eventuali ripercussioni) non è un lusso ma un obbligo.
Magari, se Gemrar fosse stato più chiaro, il suo progetto vivrebbe ancora.