Qualche giorno fa il nostro collega Marco Pini ha voluto rendere omaggio ad Apple con un articolo “ironico” che ha suscitato reazioni miste da parte dei lettori: Apple ha ottenuto un trimestre record, con profitti che nessuna azienda del settore era mai riuscita ad ottenere; in parte questi numeri sono merito dell’ottima vendita degli iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Beh, buon per Apple. Per quanto si possa desiderare di fare il tifo per l’OEM più redditizio del settore, il vero obiettivo dovrebbe essere l’utente finale: visto attraverso l’occhio del cliente, chi davvero vince è Google. Apple, dopo tutto, viene spesso paragonata al concetto “prodotto per ricchi“. Per fortuna l’ecosistema di sviluppo mobile ha dimostrato di poter fare a meno dei margini di grasso di Apple.
Apple, ricchi e più ricchi
Apple è un marchio di lusso: si rivolge alla fascia bassa del “ricco” demografico proponendo modelli dello scorso anno a fasce di prezzo più basse, ma l’obiettivo primario di Apple è sempre stato quello di realizzare una esperienza premium da poter vendere a chi possa permettersi certi prezzi non proprio standard. Il Wall Street Journal, tramite le parole di Christopher Mims, sottolinea che “i successi di Apple e Xiaomi riflettono la crescente disuguaglianza di reddito del mondo”. Apple fornisce telefoni ai ricchi, mentre Xiaomi si rivolge relativamente ai poveri. Gli smartphone nella fascia media di prezzo hanno visto un “svuotamento” della domanda, con il mondo diviso in “mercato di lusso e tutti gli altri“.
Apple, naturalmente, domina il mercato del lusso e dei profitti.
Beati i poveri, perché erediteranno Android
Fortunatamente, gli sviluppatori si stanno adattando sempre più ad Android per soddisfare le esigenze dei consumatori meno abbienti. Come dimostrano le statistiche, sono molto più gli sviluppatori che si sono uniti all’ecosistema Google/Android nel 2014 rispetto a quello Apple e Amazon combinato: 388.000 sviluppatori (Android) contro Apple (282.000) e Amazon (48.000). A loro volta, gli sviluppatori hanno reso il Google Play Store il più ricco ecosistema di applicazioni, che cresce significativamente e più velocemente rispetto all’Apple App Store. Nonostante il fatto che il Play Store di Google ha ora il maggior numero di sviluppatori che creano il maggior numero di applicazioni, questo non basta a rendere Android la più efficace fonte di ricchezza degli sviluppatori.
Infatti, come dimostra l’analisi di VisionMobile, gli sviluppatori iOS fanno molti più soldi rispetto ai loro coetanei di Android. Il modo più ovvio per spiegare questa disparità è semplicemente quello di guardare ai mercati relativi per le loro applicazioni: gli sviluppatori iOS stanno costruendo applicazioni per i ricchi, mentre molti degli sviluppatori di Android vivono nei mercati emergenti e sviluppano applicazioni per questi mercati. Scavando nei dati relativi alle categorie di app, è sorprendente che la categoria con più rapida crescita in iOS è quella relativa alle applicazioni aziendali (seguita da Intrattenimento e giochi) mentre nel mercato Android è Giochi la categoria con più rapida crescita, con Finanza e Intrattenimento al secondo e terzo posto.
Google in soccorso
Google è al centro di questo mercato gonfio di apps ed ha una strategia ben precisa: vuole semplicemente vendere pubblicità ed ha calcolato che maggior è il numero di persone a cui si può dare accesso a Internet mobile, maggiore sarà il mercato ed i proventi. Non c’è niente di particolarmente nobile in questo ma indipendentemente dalle motivazioni di Google dobbiamo in qualche modo lodare il risultato ottenuto da Android: telefoni a basso costo per i consumatori meno abbienti di tutto il mondo. Quindi per cosa siete felici: i risultati e le idee di Google o la capacità di Apple di convincere i ricchi a pagare? Due strategie di mercato completamente diverse ma che hanno il fine comune di riuscire a trarre profitti, con stili completamente differenti.