Ricordo ancora come fosse ieri il video pubblicato il giorno zero dell’entrata in commercio dell’iPhone 6, video che mostrava il primo acquirente in assoluto del melafonino in preda ad un’emozione talmente forte da… far cadere rovinosamente il suo fiammante iPhone 6 sul pavimento!
VIDEO | Compra per primo l’iPhone 6 e gli cade in diretta TV
I danni per il povero ed imbarazzatissimo ragazzo non sono stati così gravi ma immaginate se, ad esempio, lo smartphone fosse caduto su una pietra, sullo spigolo di un marciapiede o in un qualsiasi altro modo da provocare un danno irreversibile – a meno di una sostituzione tempestiva – al display od alla componentistica interna del device: la garanzia offerta dalla mela morsicata non prevede la copertura per danni accidentali per cui, dopo aver speso tanti soldini per accaparrarsi un device del genere, il nostro malcapitato acquirente avrebbe dovuto mettere di nuovo mani alla sua carta di credito per ripararlo pochi secondi dopo averlo estratto dalla scatola.
Ovviamente questo è un caso limite ma il problema resta: più un dispositivo è sofisticato più è delicato, e gli iPhone di oggi sono estremamente sofisticati rispetto a qualche anno fa (altro che l’andato Nokia 3310 che poteva spaccare anche una mattonella senza subire un graffio…). Di questo Apple è al corrente ed è esattamente il motivo in cui, nei giorni scorsi, ha richiesto ed ottenuto un nuovo brevetto presso l’USPTO che descrive un sistema in grado di ri-orientare un iPhone in caso di caduta, cambiandone l’angolazione dell’impatto per limitare al minimo i conseguenti danni.
Questa volta è decisamente più facile a dirsi che a farsi, in quanto il sistema brevettato dal big di Cupertino vede coinvolto un numero di sensori e componenti estremamente ampio come l’accelerometro, il giroscopio, il GPS ed anche un emettitore di ultrasuoni, la cui interazione sarebbe usata per prevedere e determinare la traiettoria del telefono, l’angolo di caduta e l’acclerazione in tempo reale.
Le previsioni di tali sensori sarebbero poi trasmesse al meccanismo interno di vibrazione del telefono che, tramite alcune particolari vibrazioni, sarebbe in grado di spostare il baricentro dello smartphone e di orientarlo al meglio per minimizzare i danni provocati dall’impatto col suolo. A completare il quadro, Apple avrebbe inoltre pensato – sempre per arginare i danni – ad un ulteriore meccanismo di espulsione automatica dei cavi o ad alcune lamiere aerodinamiche retrattili per aumentare l’attrito con l’aria e “rallentare” la caduta.
Fantascienza? Forse, in quanto l’approvazione del brevetto non dà nessun indice plausibile sul se né sul quando una tecnologia del genere potrebbe essere introdotta, anche perché ciò imporrebbe – tra le altre cose – pesanti modifiche anche al design ed alla componentistica interna dei melafonini, tuttavia è indice che Apple voglia in qualche modo lavorare per smussare una delle paure più grandi degli utenti: magari non vedremo l’anno prossimo un iPhone in grado di girarsi da solo… ma non è assolutamente detto che non lo vedremo affatto.
E, se la cosa dovesse effettivamente andare in porto, le probabilità che anche altri produttori “prendano spunto” dalla tecnologia introdotta da Apple sfiorano quasi il 100%: sarebbe di fatto una “piaga” che andrebbe man mano scomparendo. Tutto è possibile!