Una delle più importanti novità introdotte con l’avvento di Android 4.4 Kitkat (qui trovate il nostro approfondimento con tutte le novità) è stata l’introduzione di un nuovo compilatore runtime denominato ART (Android Runtime) che, almeno per ora, necessita dell’attivazione da parte dell’utente direttamente dalle Opzioni sviluppatore.
Le applicazioni Android, per chi non lo sapesse, girano all’interno di una macchina virtuale, la Dalvik Virtual Machine (DVM) la quale è in grado di leggere e interpretare un particolare tipo di bytecode che ha estensione .dex.
I limiti della DVM sono abbastanza noti e si ripercuotono sulla velocità di esecuzione e apertura delle app. Proprio per questo motivo Google ha scelto di implementare questo nuovo sistema e di integrarlo nell’ultima versione del suo OS.
Ma, verrebbe da chiedersi, quali sono i piani per il futuro? I due compilatori continueranno a convivere? La risposta è no. Grazie ad una intervista rilasciata da Dave Burke abbiamo infatti potuto apprendere che già dalla prossima versione del robottino verde (la 5.0?) ART dovrebbe divenire il compilatore predefinito di Android.
Di seguito trovate alcuni estratti dell’intervista rilasciata al sito Readwrite:
Non voglio fare promesse ma immagino che ART potrebbe essere pronto già per la prossima versione di Android.
ART può essere considerato una Dalvik 2.0.
Ho voluto che ART fosse presente in Android 4.4 per fare in modo che i produttori e gli sviluppatori di app lo provassero e lo ottimizzassero.