Tutto il mondo – specialmente nell’ultimo decennio – si è particolarmente sensibilizzato al problema dell’inquinamento ambientale studiando, e brevettando, sempre nuovi modi per ovviare a questo problema e magari trovare soluzioni anche più funzionali oltre che “rispettose verso l’ambiente“. E’ questo il caso dello studio portato avanti dagli scenziati dell’Universaità del Wisconsin-Madison, negli Stati Uniti, che sono riusciti a brevettare uno speciale processore fatto….di legno! Mi spiego meglio. L’idea nasce dalla semplice intuizione di Zhenquiang Ma, professore di ingegneria elettrica ed informatica della UW-Madison:
“La maggior parte del materiale in un chip è il supporto, utilizziamo meno di un paio di micrometri per tutto il resto. […] Adesso i chip sono così sicuri che potresti lasciarli nella foresta e i funghi li degraderebbero. Sono diventati sicuri quanto il fertilizzante.”
La tecnologia odierna è ricca di componenti costosi da riciclare o addirittura tossici e difficilmente smaltibili. Una soluzione del genere – se si pensa poi all’applicazione su larga scala, e su altre componenti – apre le porte ad un futuro migliore e più rispoettoso dell’ambiente, un futuro che non sembra essere nenche troppo lontano.