In un panorama come quello dei gdr online sempre più saturo, le idee creative scarseggiano. Le novità che qualche anno fa potevano essere considerate come tali ora si sono strutturate e sono diventati cliché, sicché la maggior parte degli esponenti del genere si assomigliano in maniera incredibile tra di loro. A fare la differenza sono gli esperimenti, gli azzardi, le commistioni. Ogni tanto si vedono gdr online che cercano di “fare il salto” e distinguersi dalla massa. Uno di questi è Dark Orbit.
Dark Orbit è un browser game, dunque non necessità di installazioni per essere giocato, bensì semplicemente – per l’appunto – di un browser come può essere Chrome e Mozzilla (anche Internet Explorer se avete pazienza o possedete l’ultima versione).
Dark Orbit è anche un gioco di ruolo online, il cui gamplay non si discosta molto dalle aspettative di genere. Dark Orbit, però, ha una particolarità che lo rende unico: è ambientato nello spazio. Un gdr nel quale i draghi vengono sostituiti dalle navicelle, i boschi vengono sostituite dalle galassie, i villaggi da interi pianeti. E non ci sono magie, ma missili; non ci sono mostri da sconfiggere, ma solo civiltà aliene. “Ma è una copia di Mass Effect!” direte voi. Vi sbagliate di grosso: il capolavoro della Sony è uscito nel 2007, Dark Orbit, invece è uscito nel 2006, quindi in questo caso è stato il gioco per console a copiare il gioco per browser. Senza contare le differenze enormi che passano tra i due titoli, sia per quanto riguarda la qualità (e ciò è normale) sia per quanto riguarda le dinamiche.
L’atmosfera, con un’idea di base di questa fattura, non poteva che essere eccellente. Il problema principale, però, è l’arretratezza tecnica. Come design siamo su ottimi livelli per un browser game, ma gli anni si stanno facendo sentire. Pensate che nel 2006 l’attuale generazione era ancora di là da venire. I ragazzi di BigPoint (software house autrice del gioco) ha cercato di mettere qualche pezza, facendo uscire copiosi aggiornamenti, ma il risulato è cambiato poco: Dark Orbit ha una grafica datata, un po’ più avanzata di quella della Ps One, forse accostabile più al Nintendo 64. Sicché i modelli poligonali sono semplice e la risoluzione è bassa. Fa da contraltare un design eccezionale, con incredibili panorami “galattici”. E’ una gioia, nonostante i difetti di cui sopra, sfrecciare attraverso galassie, pianeti, tempeste di asteroidi e così via. Anche la palette di colori fa egregiamente il suo lavoro: spesso dark, impreziosita da effetti speciali coloratissimi in grado di spezzare, con magnifici giochi di luce, la monotonia del nero e del grigio.
Il gameplay è godibile e, soprattutto, non risente dell’età. Certo, stiamo parlando comunque di un browser game, per altro di un genere che impone una certa rigidità di contenuti, ma l’esperienza di gioco è semplice e divertente. Insomma, quanto basta per garantire qualche momenti piacevoli. E di momenti, in verità, ce ne sono davvero tanti: la longevità è uno dei punto di forza; merito di un elemento progressività ben curato ed equilibrato e alla folta community, che fornisce sempre nuovi stimoli.
Il gioco consiste nello scegliere una civiltà, partire con la propria navicella per lo spazio, sconfiggere le navicelle altrui, raccogliere bonus e ricevere denaro, sbloccare nuove zone, modificare la propria navicella o comprarne una nuova. Insomma, se escludiamo i termini insoliti, siamo di fronte a un classico gdr online. Alcuni utenti, c’è da dire, lamentano l’eccessiva importanza del denaro, quello vero. Chi “ricarica” il proprio account è assai avvantaggiato rispetto a chi non lo fa.
Anche in Dark Orbit, come in ogni gdr che si rispetti, si può scegliere tra tre civilità. L’unica differenza che qui non si tratta di civiltà vere e proprie ma di “ditte”, ossia di multinazionali dello spazio, sempre in guerra, talvolta solo economica talvolta guerreggiata, per il dominio delle galassie. Come al solito, anche ritroviamo il sistema estremo+estremo+media. E infatti potremo giocare con la Mars Mining Operation, molto offensiva; oppure con la Earth Industries Corporation, molto difensiva e impegnata nel far denaro; Venus Resources Unlimited, via di mezzo tra le altre due, abile in tutte e due le fasi.
Dark Orbit, in definitiva, è un bel browser game, in grado di regalare ore e ore di divertimento nonostante una grafica datata. Se volete iniziare a giocarci non vi resta che registrarvi gratuitamente qui.