Il “Diritto all’oblio” è uno dei temi più controversi che Google si ritrova ad affrontare negli ultimi mesi: sancito dalla Corte Europea, il provvedimento ha obbligato il big di Mountain View a dare la possibilità agli utenti di richiedere l’eliminazione dei propri dati dai risultati di ricerca in determinate circostanze – prevalentemente, per casi di lesa privacy.
Tuttavia il provvedimento è stato visto con occhi differenti dalla websfera: c’è stato chi lo ha ritenuto giusto, in particolare per le conseguenze diffamatorie che l’accostamento dati utente – risultati di ricerca avrebbe potuto sortire e chi, invece, lo ha giudicato un precedente pericoloso per la censura in rete.
Secondo alcuni recenti rumor, Google avrebbe comunque a cuore la tutela dei suoi utenti: esattamente come già succede nel caso di risultati rimossi per violazioni sul copyright o decreti DMCA, l’intenzione del big di Mountain View sarebbe quella di mettere al corrente i suoi utenti nel caso di risultati di ricerca alterati a causa del “Diritto all’oblio”.
Oltretutto, nei piani di Google ci sarebbe l’intenzione di riportare nel report bi-annuale per la trasparenza alcune informazioni riguardo le rimozioni correlate al “diritto all’oblio”.
Google, raggiunta dal The Guardian, ha rifiutato di commentare la notizia.