Ognuno di noi ha quell’amico perennemente incollato al suo smartphone che qualche volta ha rischiato di farsi mettere sotto da un’auto e che, sfidando la sorte e rischiando di ungere o bagnare il proprio gioiellino, non rinuncia a staccare gli occhi dal display neppure durante un pranzo o una cena in compagnia, accampando quando glielo si fa notare banali scuse del tipo “è per lavoro” oppure “è una conversazione importante”.
Secondo una ricerca messa a punto dalla ricerca Global Mobile Consumer Survey 2015 di Deloitte, i tratti distintivi di questo amico troverebbero largo riscontro nel nostro Paese, praticamente il più largo d’Europa: noi Italiani ci piazziamo in prima posizione nella classifica delle cattive abitudini legate allo smartphone.
Lo smartphone è il primo pensiero al risveglio di mattino e l’ultimo la sera prima di addormentarci, ci induce fin troppo spesso ad infrangere il codice della strada rendendoci un pericolo per noi e per gli altri, a violare le norme più basilari del galateo, oltre che renderci asociali e compulsivamente a caccia di notifiche ed attenzioni.
Per parlare in termini di numeri, la ricerca è basata su 49.500 interviste online e condotta in 31 Paesi, mettendo a confronto le tendenze italiane con quelle Europee: gli italiani sono i primi d’Europa a controllare lo smartphone appena svegli (70%) e durante la mezz’ora che trascorre prima di addormentarsi (63%).
Inoltre, il 68% degli Italiani (che precedono spagnoli con il 63%, francesi con il 62%, inglesi con il 61% e tedeschi con il 48%) controlla lo smartphone anche senza aver ricevuto notifiche. Se state pensando ad un trend giovanissimo, allora sappiate che siete in errore: l’utilizzo dello smartphone da parte degli over 65 è aumentato di ben 9 punti percentuali (28%) rispetto allo scorso anno (19%).
Murphy dice che quando una cosa può andar male bisogna star certi che andrà peggio ed un’altra sfaccettatura della ricerca di Deloitte dà conferma a questa massima: gli italiani sono anche primi in Europa per tasso di imprudenza, poiché il 62% degli utenti è disposto ad acconsentire all’uso da parte delle aziende dei dati prodotti dallo smartphone, un indice importante di come si sia poco avvezzi alla tutela della privacy.
Infine, ma soltanto in ordine di elenco, siamo anche il popolo europeo che acquista nuovi prodotti (8%) per moda o per estetica (36%), mentre siamo tra gli ultimi a cambiare smartphone soltanto quando quello precedente diventa inutilizzabile (28%).
Sempre con noi da mattina a sera, lo smartphone si è trasformato in un oggetto capace di modificare, e non sempre in meglio, abitudini e stili di vita degli italiani: persino il Galateo e il Codice della Strada devono arrendersi all’utilizzo smodato che gli italiani fanno del cellulare
Ha dichiarato Alberto Donato, Partner Deloitte e TMT Industry Leader.
Primo in classifica per dipendenza dal cellulare, l’italiano si sveglia con lo smartphone che suona, controlla news e notifiche e lo usa anche per mandare la buona notte. Il controllo delle notifiche è diventato un vero e proprio tic che fa degli italiani i primi in Europa nel controllo del cellulare anche senza averlo sentito squillare.
Insomma un popolo di maleducati, imprudenti, esteti e spreconi: non è un bel quadro quello che emerge da questo sondaggio! E voi vi ritrovate in ciò o conoscete qualcuno che di questa sorta di dipendenza fa la sua quotidianità?