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Come Google tiene traccia degli utenti e come (cercare di) evitarlo

Gaetano Abatemarco Mar 14, 2015

Quando si parla di advertising online esiste una sola verità assoluta: più le aziende che offrono i servizi di advertising conoscono sulle abitudini di navigazione dei propri utenti, più sono gli annunci contestualizzati e pertinenti – quindi potenzialmente più cliccati – che vengono mostrati all’utente stesso. Più, di conseguenza, guadagnano tali aziende ed i propri inserzionisti.

Bene, dirvi che Google è la madre dell’advertising online è ormai inutile: la stragrande maggioranza degli introiti che entrano nelle casse di Big G deriva proprio dalla pubblicità online, ed è questo l’ovvio motivo per cui tutti i servizi Google tracciano le abitudini dell’utente e collezionano le sue attitudini di navigazione, spesso tramite dei particolari cookie e dei redirect – specie sulla pagina di ricerca.

Evitare la tracciatura di Google

Provate, ad esempio, a copiare un link proveniente dalla pagina di ricerca Google ed incollarlo nel browser o in un editor di testo: vi renderete conto ben presto che non è il link effettivo della pagina web segnalata ma un link “personalizzato” da Google che, solo successivamente e tramite un redirect, vi porterà alla pagina scelta.

In pratica, il risultato di ricerca relativo a “Chimera Revo” su Google non punta a http://www.chimerarevo.com ma a

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.chimerarevo.com%2F&ei=KKOMU6WQK4Ob0AWA_YHoCA&usg=AFQjCNGxWgVrx2wwtKXiyPyQTSZ9b2uZWg&bvm=bv.67720277,d.bGE

Non sta a me dire se questa è una strategia giusta o sbagliata, tuttavia ai giorni d’oggi è una delle poche consolidate strategie di marketing che pagano davvero. Il colosso di Mountain View, giustamente, fa di tutto per migliorare e potenziare i propri strumenti al fine di accedere alle informazioni di navigazione dell’utente in maniera sempre più precisa, complice anche l’ovvia diffusione dei propri servizi.

A qualcuno, comunque, l’idea di essere tracciato proprio non piace.

Quali sono i servizi Google che tracciano?

Praticamente… tutti, e spesso le informazioni collezionate vengono condivise tra i vari servizi e combinate tra loro al fine di fornire annunci ancora più pertinenti. In particolare, i servizi Google più utilizzati e soggetti a tracking sono:

  • Il motore di ricerca Google;
  • Youtube;
  • Gmail;
  • Google+;
  • Google Hangouts;
  • Google Earth;
  • Google Maps;
  • Google Calendar;
  • Google Drive;
  • Picasa;
  • Google Android (in generale tutte le versioni distribuite con i più noti dispositivi, Nexus inclusi);
  • Google DNS;
  • Google AdSense;
  • Google AdWords;
  • Google Analytics;
  • Google Fonts;
  • Google App Engine…

…e qualcun altro che avrò sicuramente dimenticato, se dovesse venirvi in mente segnalatelo pure nei commenti.

Quindi… come si fa ad evitare la tracciatura di Google?

La soluzione potrebbe sembrare semplice: non usare i servizi Google! 

Effettivamente questa è la risposta più ovvia ed in realtà anche la più difficile da applicare, tuttavia – anche se non usate nessuno dei servizi Google in prima persona – è altamente probabile che sulle pagine che visitate siano presenti tracce di servizi Google quali AdSense, AdWords o Analytics, apparentemente invisibili ma ben radicate nel codice della pagina web visitata. In parole povere: Google è ovunque!

Purtroppo le mie conoscenze non mi permettono di affermare che seguendo i consigli di seguito sarete certamente al riparo dalle grinfie di Google poiché, per quanto è ben strutturata l’intera rete dei servizi, evitare al 100% di essere tracciati da BigG impone una serie di accorgimenti da prendere contemporaneamente e ciò, spesso, è estremamente difficile.

D’altra parte esistono un bel po’ di modi (da applicare senza esclusione di colpi) per limitare davvero al minimo le possibilità di cadere nella tracking-net di Google. E ve li descriviamo di seguito.

Usate servizi alternativi

La risposta che prima vi dicevo essere la più semplice è il primo degli accorgimenti da tenere! Ad esempio:

  • al posto della pagina di ricerca Google utilizzate DuckDuckGo;
  • al posto dei Google DNS usate gli OpenDNS;
  • al posto del browser Google Chrome utilizzate Mozilla Firefox;
  • se le vostre conoscenze lo permettono, eradicate tutte le Google Apps da Android usando alternative open source e tracking-free (abbiamo scritto una guida in proposito qualche tempo fa).

Se usate un servizio Google, restate loggati il meno possibile

Ad esempio, se possedete un account Gmail, loggatevi soltanto per leggere la posta ed intanto evitate di navigare (soprattutto su altre pagine di servizi Google). Una volta finita la consultazione della posta, effettuate il logout. Stessa cosa per Google+, per Google Drive e via discorrendo.

Disattivate ciò che Google vi permette di disattivare

Incredibile ma vero, Google permette di intervenire – anche se in maniera molto “spicciola” – sui dati che raccoglie su di voi: ad esempio potrete disattivare i dati derivanti dalla tracciatura da Google Analytics utilizzando questa pagina oppure disattivare gli annunci AdSense personalizzati da quest’altra pagina. Oppure potrete divertirvi a disattivare un po’ tutto leggendo i suggerimenti in questo articolo.

Usate un browser alternativo (o un profilo differente) per gestire i servizi Google

Mi rendo conto che seguendo la soluzione suggerita poc’anzi la produttività potrebbe essere seriamente minata (vi ritrovereste nell’impossibilità di navigare in Internet mentre aspettate quell’email importantissima), per cui ecco il compromesso: usate un profilo utente separato del vostro browser (o, addirittura, un altro browser) per accedere e gestire i servizi Google. 

Tenete quel profilo o quel browser sott’occhio a seconda delle vostre necessità, ma evitate di navigare (e soprattutto di seguire link derivanti dai servizi Google, anche se vi farò vedere come evitare anche il redirect più avanti) da quel browser o quel profilo.

Cancellate regolarmente i cookie e la cronologia di navigazione

Effettuare questa operazione, soprattutto sui cookie (cancellate anche i cookie LSO – quelli in flash, con estensione .sol), può aiutarvi a non subire la tracciatura di Google – spesso i suoi servizi cercano dei cookie memorizzati dal browser per accedere a determinate informazioni di navigazione.

Affidatevi ai plugin del vostro browser

Abbiamo fatto molto, ma non tutto: come vi dicevo poc’anzi, Google e la sua tracciatura si nascondono anche in posti invisibili delle pagine web (come i redirect della pagina di ricerca, il codice di Google Analytics e Google AdSense presente sui siti web e via discorrendo), quindi c’è bisogno di strumenti specifici per bloccarli – o, almeno, limitarne i “danni”.

Ad esempio, potete alzare al livello massimo la sicurezza del vostro browser per impedire i redirect automatici e la riproduzione automatica dei video Youtube (solitamente ciò blocca qualsiasi script presente sulle pagine web), allo stesso modo un AdBlocker può aiutarvi a non visualizzare gli annunci AdSense. 

Tuttavia, se c’è un browser che si presta in maniera quasi perfetta ad evitare il tracking di Google quello è Mozilla Firefox: in questo articolo potrete trovare tutte le informazioni per limitare al minimo le possibilità di essere tracciati da Google.

In conclusione…

Dopo aver parlato dei possibili modi per evitare la tracciatura di Google, c’è bisogno di prendere contatto con la realtà: il web di oggi è quasi completamente basato sull’advertising online e, anche se Google è la cosiddetta “capobanda”, di aziende che tracciano le abitudini degli utenti al fine di trasformare i dati ricavati in introiti monetari ormai non si contano più.

Molto onestamente credo che, a differenza della gestione dei dati personali (che è un affare abbastanza differente) e della privacy, evitare a tutti i costi tutti i tipi di tracciatura – Google, BZAdv e simili – equivalga a non avere una connessione ad Internet e non usare nulla che sia “smart”, poiché ad oggi il web ne è pieno.

Fondamentalmente sapere che la nostra attività web non viene tracciata (fortunatamente, sono pochi i casi in cui questa viene associata al nostro nome e cognome… a meno che non disponiamo di un account Google e vi siamo loggati mentre navighiamo, ovviamente) può farci stare più tranquilli, ma è giusto rendersi conto del fatto che le possibilità di evitare qualsiasi tipo di tracciatura a 360° rasentano lo zero.

Dura web-lex, sed lex.

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