I dati rilasciati recentemente da Facebook – più precisamente, l’andamento del guadagno al termine del Q1 2014 – hanno messo in chiaro un aspetto quasi ovvio, ma spesso troppo nascosto, di cosa stia succedendo al social network di Mark Zuckerberg: il conteggio è di oltre un miliardo e 250 milioni di utenti, tuttavia è inversamente proporzionale all’utilizzo da piattaforma desktop del social network.
In parole povere, i dati raccolti a partire del Q1 2013 parlano sì di una crescita degli utenti iscritti a Facebook ma più iscritti ci sono, più aumentano gli utenti che utilizzano solo mobile (o mobile e desktop).
Trattare con gli utenti desktop è molto più semplice rispetto a quanto succede con gli utenti mobile: grazie alla praticità di mouse e tastiera, è possibile raggiungere tramite desktop tutti i punti del social network tramite i collegamenti alla propria pagina principale. Ciò non succede con il mobile, in cui l’unico mezzo di puntamento e scrittura è il touch e, tra le altre cose, la dimensione del display è estremamente limitata.
L’ecosistema mobile sta diventando il punto focale dell’attività di Facebook e questo, checché se ne dica, ha già imposto un certo cambio di strategia. L’ingresso in borsa di Facebook ed il suo avvio quasi-flop, avvenuto nell’ormai lontano 2011, fu uno dei segnali inesorabili di quanto il social network avesse bisogno di rimodernarsi ai nuovi standard dell tecnologia: in tre anni e con un bel po’ di novità aggiunte, Facebook ha fatto dell’ecosistema mobile la sua principale fonte di guadagno – il 59% degli introiti provenienti dall’advertising arriva da mobile.
Resta comunque da affrontare un punto chiave della transizione, quello che riguarda le funzionalità del social network: Facebook nasce infatti come un’applicazione web prettamente desktop-based e ciascuna delle sue funzionalità, perché abbia futuro, deve essere necessariamente inglobata anche nell’ecosistema mobile.
Ma come, considerata la dimensione ridotta di tali dispositivi?
Gli approcci da poter usare sono diversi: ad esempio, cosa già fatta nel corso del tempo, si potrebbe pensare di ridisegnare ancor più radicalmente l’app mobile di Facebook in modo da inglobare in essa tutte le features del social network. Ma ciò potrebbe dar fastidio a molti utenti, che si ritroverebbero con un’app ricca ma pesante e con forti limitazioni sia in termini di prestazioni che in termini di usabilità.
Contrapposto a questo approccio vi è quello di creare tante app standalone quanti sono i servizi offerti da Facebook: un approccio del genere è stato già abbracciato con il rilascio di Facebook Paper, tuttavia – sebbene i vertici di Facebook parlino di risultati soddisfacenti – non è ancora chiaro quanto tale app stia ottenendo successo.
Simile ma differente approccio sarebbe quello delle cosiddette “companion-apps“, ovvero un set completo di app indipendenti che vanno a completare il funzionamento dell’app principale di Facebook: anche questo approccio è stato parzialmente adottato, basti pensare al fatto che la chat di Facebook sparirà a breve dall’app mobile ed all’utente verrà chiesto di scaricare Facebook Messenger per continuare a chattare sul social network.
Ma anche questa è una lama a doppio taglio: quanti utenti sarebbero disposti a scaricare una serie di app correlate per completare il funzionamento di una? E quanti utenti “sopporterebbero” i tentativi di Facebook di promuoverle all’interno della propria app principale, senza che questi vengano considerati spam?
Insomma a Facebook non mancherebbero i metodi di abbracciare a 360° l’era del mobile, tuttavia i vertici del social network dovrebbero valutare esattamente i pro ed i contro di ciascun approccio o, eventualmente, cercare di unire i punti di vantaggio di ognuno in un metodo alternativo.
Voi cosa ne pensate? Come cambierà Facebook, in futuro, per rafforzare la sua posizione di social network mobile-based?