La shell Dash (Debian Almiquist SHell) non è esattamente una sconosciuta nel mondo GNU/Linux: complice la sua velocità di esecuzione, essa è adottata ad oggi da Debian, Ubuntu e dai sistemi operativi derivati come implementazione di default per l’interprete /bin/sh, in pratica per eseguire tutti quegli script che come prima riga di codice hanno la stringa
!#/bin/sh
Rahul Sundaram di Fedora, alla luce della recente scoperta della vulnerabilità Shellshock che riguarda Bash (al momento shell predefinita del sistema oeprativo), ha avanzato una proposta atta a preservare in qualche modo la sicurezza: utilizzare Dash – o addirittura mksh – come shell di default al posto di Bash.
La cosa – pur volendo – non potrebbe essere applicata per Fedora 21 (praticamente prossima al rilascio), ma sarà probabilmente discussa con discrete probabilità di approvazione tra gli azionisti durante il prossimo FESCo previsto per il 2015, meeting che delineerà il percorso da intraprendere per Fedora 22.