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Formato video: le differenze

Simone Zaccariello Gen 17, 2018

Vi siete mai chiesti per quale motivo esistano così tanti formati video? Non potevamo metterci tutti amorevolmente d’accordo su uno e basta? Ma soprattutto, quanto è frustrante scaricare un video che è disponibile nell’unico formato non compatibile con l’unico dispositivo che al momento abbiamo a disposizione?

Per esempio: di recente ho scaricato un video corso con estensione .MOV con l’intenzione di poterlo guardare comodamente sulla mia potentissima e intelligentissima Smart TV, ma dato che il formato video non era supportato da quest’ultima, ho dovuto virare con leggero disappunto sul triste schermo del computer fisso.

Quali sono le cose che bisogna sapere per evitare questi spiacevoli situazioni? Ecco tutto quello che c’è da sapere su formati video, contenitori, e codec.

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Formati video: differenza contenitore e codec

I file multimediali sono composti da due parti: il formato contenitore e il codec. La differenza tra questi due elementi è uno dei maggiori grattacapi per gli utenti, ma una volta intuito “l’inghippo” si riesce tranquillamente ad arrivare a capire anche il motivo per il quale alcuni formati siano preferibili ad altri.

Un formato contenitore è un formato di file che può contenere diversi tipi di dati, compressi tramite codec audio/video, e quando ci focalizziamo sull’estensione di un file video, si sta effettivamente vedendo il tipo di contenitore. Il tipo di contenitore determina quali tipi di dati possano essere contenuti nel file e come questi dati possano essere organizzati all’interno del file stesso.

Ad esempio, un formato contenitore potrebbe avere spazio per una traccia video, una traccia audio e una traccia di sottotitoli (si sta parlando già di un formato molto avanzato, ma è giusto per rendere l’idea). Il problema è che il formato contenitore non descrive necessariamente come i dati siano codificati.

Una ripresa video grezza (raw video) richiede un sacco di spazio, ad esempio una registrazione di un minuto potrebbe richiedere fino diversi gigabyte a seconda della risoluzione e del framerate.

Ecco perché le tracce video devono essere compresse per file di dimensioni ragionevoli prima di poter essere masterizzate su dischi o caricate in rete per essere guardate o scaricate. Ma ovviamente ci sono diversi metodi di compressione, ognuno con i suoi pro e contro.

Quando si parla di codec video, stiamo parlando di questi diversi metodi di compressione. E la cosa importante da sapere è che il formato contenitore è in grado di supportare molteplici codec.

Questo è il motivo per il quale possono sorgere problemi per la visione di un video. Ad esempio, anche se un dispositivo sa leggere il formato video contenitore MP4, potrebbe non sapere però come decodificare la traccia video sita all’interno dello stesso file, che potrebbe essere codificata con Xvid, x264, o x265. O magari non riesce a leggere la traccia audio, che può essere codificata utilizzando un qualsiasi metodo di compressione audio.

I Formati contenitori più comuni

Tra la grande quantità di formati contenitore introdotti, solo una manciata di essi sono utilizzati ogni giorno. Quando si scaricano video dal web, c’è una probabilità del 99% che quel video sia di uno dei seguenti tre formati:

  • AVI (Audio Video Interlacciato) – Introdotto per la prima volta nel 1992 da Microsoft, i video con formato .AVI sono stati tra i più popolari per tutti gli anni ’90 e nei primi anni 2000. Può contenere solo tracce video e audio, e può effettivamente contenere più tracce di ognuna, ma questa caratteristica è raramente utilizzato. La leggibilità del formato .AVI è quasi universale, ma ha alcune limitazioni di compressione che si traducono in file di dimensioni maggiori rispetto alla media.
  • MKV (Matroska Video Container) – Introdotto per la prima volta nel 2002, il progetto aveva come scopo quello di creare un formato contenitore multimediale moderno, flessibile, estensibile e multipiattaforma che permettesse lo streaming attraverso Internet. MKV può contenere praticamente tutti i tipi di codec video (tranne MPEG-1) e audio (tranne ATRAC) , oltre a più tracce di sottotitoli, menù DVD e capitoli, il che lo rende di gran lunga il formato più flessibile attualmente disponibile. Nonostante la sua popolarità aumenti a dismisura, non è ancora universalmente supportato.
  • MP4 (MPEG-4 versione 2) – Introdotto per la prima volta nel 2002 e rivisitato nel 2003, il formato MP4 ha preso come base l’allora popolare formato QuickTime e l’ha notevolmente migliorato. Supporta una vasta gamma di video e audio codec, ma è più spesso utilizzato con H.263/H.264 per il video e AAC per l’audio. Supporta anche tracce di sottotitoli.

I Codec più comuni

Anche se il mondo non ha deciso un unico standard di codifica, la buona notizia è che la maggior parte dei video sono prodotti utilizzando uno dei seguenti quattro codec video.

  • WMV (Windows Media Video) – Introdotto per la prima volta nel 1999, WMV è un codec proprietario sviluppato da Microsoft per essere utilizzato con il loro formato proprietario contenitore ASF. Un file con l’estensione WMV è un contenitore ASF con una traccia video WMV, ma tracce video WMV possono essere memorizzate anche all’interno di .AVI o .MKV. La maggior parte dei dispositivi Microsoft ancora lo sostengono, ma è caduto in disuso negli ultimi anni.
  • Xvid (H.263 / MPEG-4 Part 2) – Introdotto per la prima volta nel 2001 come concorrente open source di DivX, Xvid è diventato popolare per la sua capacità di comprimere film in DVD fino a dimensioni per CD senza sacrificare la qualità.
  • x264 (H.264 / MPEG-4 AVC) – Introdotto per la prima volta nel 2003, H.264 è conosciuto come il miglior standard di codifica utilizzato nei Blu-ray e come lo standard di codifica più popolare per lo streaming video (viene utilizzato da siti come YouTube e Vimeo). x264 è una implementazione open source che produce video di elevata qualità in file di dimensioni ridotte.
  • x265 (H.265 / MPEG-H HEVC) – Introdotto per la prima volta nel 2013, H.265 è il successore di H.264, e consente più del doppio di compressione dei dati rispetto al predecessore, mantenendo la stessa qualità video. Supporta inoltre risoluzioni fino a 8K. Questo significa che H.265 aprirà la strada per video di migliore qualità, mantenendo una dimensione dei file ragionevole. x265 è una implementazione open source di esso. Poiché H.265 è recentissimo, non è ancora ampiamente supportato.

A seconda di quale codec venga utilizzato, si otterrà un diverso equilibrio tra qualità video e dimensione del file. Ecco perché può capitare che di avere sotto mano un film Blu-ray a 1080p di 2 GB oppure lo stesso film a 720p di 5 GB. Questo spiega anche perché i video di Vimeo abbiano un migliore aspetto di quelli di YouTube, anche alla stessa risoluzione (la codifica conta!).

Qual è il miglior formato video?

Ci sono solo due situazioni in cui si ha davvero bisogno di conoscere i “migliori” formati video:

  1. Si sta creando un video ed è necessario valutare alcuni pro e contro come:
    • Quante persone possano eseguire un determinato tipo di formato;
    • Quante persone possano eseguire un certo codec;
    • Come massimizzare la qualità video riducendo al minimo le dimensioni del file.
  2. Si ha la possibilità di scaricare un video in più formati e si desidera sapere quale sia il miglior rapporto qualità/peso. Per i formati, si scelga MP4 nel caso si voglia una garanzia per la riproduzione universale (anche se MKV sta recuperando in popolarità perché offre più funzionalità e flessibilità).

Ovviamente anch’esso è un mondo in continua evoluzione e sicuramente in tempi molto recenti si dovrà avere un occhio di riguardo per il codec x265 che supporterà risoluzioni fino a 8K.

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