Ricordate Google Helpouts, il progetto di Google – poi diventato un vero e proprio servizio, anche se non approdato in Italia – che permetteva di porre domande e chiedere aiuto a dei consulenti informatici direttamente online, previo pagamento di una piccola somma?
Secondo quanto dichiarato dal big di Mountain View ad Engadget, la cosa poterbbe ripetersi anche in campo medico.
Google è un motore di ricerca che indicizza davvero di tutto e, sempre più spesso, viene utilizzato per cercare risposte in base a dei sintomi fisici di ciascun utente; purtroppo però, per quanto virtualmente intelligente, Google non è un medico (né può sostituirlo) ed i suoi risultati di ricerca potrebbero portare a diagnosi completamente errate e, nella maggior parte dei casi, allarmare inutilmente (perché la sottile linea bianca tra mal di stomaco ed un infarto, per Google, è davvero sottile…).
Come fare ad evitare ciò? Con un semplice progetto pilota in stile Helpouts: quando Google “si rende conto” che la ricerca riguarda un sintomo o qualcosa inerente alla medicina, mostrerà sulla pagina di ricerca un link che permette all’utente di contattare un medico direttamente online e richiedere un vero e proprio consulto (immagine in alto).
Al momento si tratta di un progetto sperimentale e, a quanto sembra, finché la natura resterà “privata” sarà Google a coprire le spese per eventuali consulti, spese che se e quando la feature verrà resa pubblica saranno addebitate all’utente che ne ha fatto richiesta. Non è ancora chiaro se questa funzionalità riguarda esclusivamente Google Now o se sarà espansa genericamente su tutte le piattaforme.
Personalmente credo che un approccio del genere non sia l’ideale e che una visita medica richieda necessariamente l’analisi fisica del paziente, grave o meno che sia; ciò nonostante, un vero e proprio consulto online resta senza dubbio migliore della semplice “consulenza” di un motore di ricerca.