Le più grosse guerre tecnologiche degli ultimi tempi non si svolgono a colpi di DDoS ma… dietro le porte di un tribunale, per la maggiore a causa dei brevetti: A prende in prestito senza autorizzazione un brevetto di B, B se ne accorge e trascina A in tribunale… per una causa che dura anni e che, irrimediabilmente, li danneggia entrambi. I casi più eclatanti di lotta all’ultimo brevetto sono quelli visti tra Google e Apple, d’altra parte affari legali del genere sono all’ordine del giorno anche in realtà minori.
Ritornando a noi ed ai big patents, la notizia di cui vi parliamo riguarda proprio due big della rete – agenti in settori totalmente diversi ma legati imprescindibilmente a doppio filo: Google e Cisco.
Lo scorso Martedì, i giganti hanno annunciato di aver firmato un accordo incrociato per i brevetti proprio al fine di ridurre al minimo le questioni legali: entrambi metteranno sotto licenza i brevetti dell’altro per evitare contrasti. Al momento non sono noti il numero esatto dei brevetti coinvolti né la cifra sborsata da ambo le parti.
Dan Lang di Cisco commenta
In un ambiente particolarmente litigioso come quello di oggi, il cross-licensing è un modo efficace che permette alle tech-companies di lavorare insieme e di evitare contenziosi legali causati da brevetti.
A fargli eco è Allan Lo di Google, che aggiunge
Il nostro accordo con Cisco ridurrà il rischio di incomprensioni, permettendoci invece di focalizzarci su grandi e nuovi prodotti.
e conferma l’intenzione dell’azienda di utilizzare questo approccio, all’occorrenza, anche con altri:
Siamo lieti di entrare in questo cross-license e disponibili a discutere con qualsiasi altra compagnia interessata ad un accordo simile.
L’accordo, come sottolineano entrambe le società, permetterà anche di fermare il fenomeno del “privateering”, ovvero la pratica (messa in atto sia da grandi aziende che da compagnie minori) di usare la proprietà intellettuale col solo fine di danneggiare altre società (patent trolling).