Come forse molti di voi già sapranno, in Android esistono due emisferi: AOSP (Android Open Source Project) e GMS (Google Mobile Services). Quest’ultimo rappresenta essenzialmente la parte chiusa del sistema operativo e comprende tutte le app proprietarie che siamo ormai abituati a ritrovare sui dispositivi Android (Play Store incluso): tutti i produttori che intendono utilizzare Android con i servizi Google pre-installati non dovranno pagare nessuna licenza ma hanno bisogno di sottoporti ad alcune imposizioni.
In particolare, sembra che Google abbia cambiato i termini di condizione relativi a questo accordo: Android è diventato un veicolo fondamentale per distribuire le sue applicazioni mobili che generano enormi profitti, e adesso ogni OEM dovrà pre-installare almeno 20 applicazioni Google su ogni dispositivo Android. Ma non è tutto: alcune di esse devono essere mostrate nella schermata iniziale o in una cartella presente in primo piano, con Google Search sempre presente e il comando “Ok Google” abilitato. Un altro requisito previsto dal nuovo contratto è che nessun’altra applicazioni di ricerca (come Bing o Yahoo!) può essere preinstallata!
Attualmente Google impone 9 apps preinstallate, e con questa mossa intende non solo aumentare il prestigio delle proprie applicazioni ma praticamente costringere i produttori a garantire sempre i 18 mesi di supporto visto che le apps Google spesso richiedono una versione recente del sistema operativo mobile.