Non è un segreto che, fin dall’avvento di Android, in molti abbiano desiderato scanner biometrici in grado di riconoscere i tratti somatici degli individui (tratti del volto, occhi e via dicendo) per autenticarsi: qualcosa del genere nel Google Play Store esiste già, il tutto è però opera del riconoscimento tramite fotocamera ed è bypassabile in una maniera più o meno semplice.
Google però sembra guardare al futuro e, stando a due brevetti venuti a galla in tempi molto recenti, sembra voler progettare una vera e propria lente a contatto in grado di trasformare l’iride dell’occhio in un mezzo di identificazione, con un margine di sicurezza e di irrepricabilità piuttosto alto.
Detto in due parole, Google potrebbe progettare una lente a contatto che vi permetterà di osservare un sensore per essere riconosciuti con la certezza quasi assoluta che la vostra “password naturale” resti sempre al sicuro.
Il primo brevetto descrive i tre passi principali di cui la lente di Google avrà bisogno per il riconoscimento tramite iride:
- ricevere la luce sull’iride;
- riconoscere la luce grazie ad uno o più sensori posizionati intorno o all’interno della lente a contatto, luce che sarà in grado di decifrare un pattern digitale associato all’iride;
- restituire un fingerprint dell’iride basato su tale pattern.
In pratica, grazie ad un particolare scanner biometrico e grazie alla lente di Google, l’iride oculare potrà essere utilizzata esattamente come una password.
Ma se state pensando che così rischiereste di fare la fine di Leonardo Vetra in “Angeli e Demoni” potete star tranquilli sin da ora: Google ha pensato anche a questo, ed il secondo brevetto relativo alla lente a contatto serve proprio ad assicurarsi che a portarla sia un occhio appartenente ad una persona viva – i sensori potranno infatti riconoscere la presenza di lacrime non artificiali, lo spessore delle palpebre, l’atto di ammiccare e diversi altri parametri vitali.
Non è ancora chiaro il motivo per cui Google abbia brevettato qualcosa del genere ma è lecito pensare che questa lente a contatto potrebbe essere usata, in particolare, per accedere ai servizi Google tramite futuri dispositivi di ultima generazione. Oppure, se proprio vogliamo sparare in alto, questi potrebbero essere addirittura i Google Glass 2.0. Chi può saperlo.
Se state già pensando ad un sistema di password biometriche alla Minority Report è bene che calmiate i vostri bollenti spiriti… un brevetto non sempre corrisponde ad un prodotto che sarà realmente costruito e per il momento di ufficiale non c’è proprio nulla…