Google Map Maker è un servizio che, fin dal suo lancio, ha reso felice sia Google che gli utenti permettendo al primo di “risparmiare” una buona fetta di lavoro e ai secondi di contribuire alla precisione ed all’accuratezza di uno dei servizi GIS più usati del globo. Ma si sa, uno strumento del genere può scatenare la fantasia dei bontemponi… qualche volta anche troppo: avrete sicuramente visto l’immagine qui in basso, di cui non credo sia necessario spiegare il senso:
Ebbene, nonostante questo non sia stato sicuramente un lavoro di Google, il big di Mountain View è stato praticamente costretto a scusarsi con Apple per la poca moralità dell’immagine, facendo di conseguenza una figura alquanto barbina per ciò che riguarda i servizi di controllo e sicurezza delle mappe (ore dopo si sono scoperti altri “easter egg” sparsi per la terra virtuale di Google).
Controllare manualmente una infrastruttura del genere in tempo reale è attualmente (ed umanamente, a mio avviso) impossibile e, proprio per questo, Google ha deciso di tagliare la testa al toro e di impegnarsi per evitare che bravate del genere possano verificarsi ancora. Per farlo tuttavia c’è bisogno di rivedere i meccanismi di Map Maker, ragion per cui Google ha deciso di sospendere il servizio di modifica per le mappe fino a data da definirsi.
Dato lo stato attuale del sistema, siamo giunti alla conclusione che non è corretto far perdere tempo per l’editing a nessuno dei nostri utenti. Ogni modifica che create finisce in un backlog che sta crescendo molto rapidamente. Crediamo che sia molto più corretto dire, semplicemente, che non siamo in grado di revisionare le modifiche allo stesso ritmo con cui queste arrivano, dobbiamo prenderci una pausa.
Abbiamo quindi deciso di disattivare temporaneamente le modifiche per tutti gli Stati a partire da Martedì 12 Maggio 2015, fino a quando il sistema di moderazione non sarà di nuovo in azione. Sarà una situazione temporanea dalla quale ci auguriamo di venir fuori il prima possibile.
Una bravata di troppo che ha portato con sé una grossa conseguenza: riusciranno i nostri eroi (di Google) a venirne fuori in tempi rapidi?