Come ben sappiamo la caratteristica principale di Android è quella di essere un Sistema Operativo Open Source sul quale è possibile intervenire a livello software in completa libertà. Proprio per questo, sui device del robottino verde ci sono delle impostazioni (nascoste) che permettono allo sviluppatore di monitorare le funzioni del proprio dispositivo o attuare operazioni di debugging.
Questa guida, però, non è pensata solo per i più esperti power user ma anche per l’utente medio che vuole scoprire (facendo molta attenzione) qualcosa in più sul proprio dispositivo, oppure risolvere eventuali problemi che vedremo di seguito.
Opzioni Sviluppatore – sboccarle/bloccarle
Di default, le Opzioni Sviluppatore del vostro device sono bloccate; per sbloccarle andare in Impostazioni -> Info sul telefono ed avrete davanti una schermata del genere:
Come potete notare, in fondo alla schermata, appare la scritta ‘Numero build’ che denota la versione del vostro sistema operativo con un codice alfanumerico. Per sbloccare le opzioni sviluppatore, quindi, vi basterà “tappare” velocemente 5 volte su questa scritta. Ve ne accorgerete poiché apparirà un banner sotto il vostro dito che vi dirà quante volte dovrete ancora tappare per sbloccare la modalità, come in figura:
Attivate le opzioni sviluppatore, tornate indietro nel menù Impostazioni; in fondo ad esso sarà visibile una nuova voce, appunto “Opzioni Sviluppatore” che prima non era presente. Vedrete quindi una schermata del genere:
Tappateci su ed entrerete in questo nuovo menù; in alto a sinistra noterete subito un “interruttore” acceso, che basterà spegnere per nascondere nuovamente queste impostazioni (per riattivarle il procedimento da seguire è lo stesso). Ricordiamo che in ogni dispositivo possono esserci più o meno opzioni rispetto ad un altro, ma tutti hanno in comune alcune funzioni; andiamo a scoprirle ed analizzarle.
Debug – Android (ADB)
E’ una tra le funzionalità più importanti. Android Debug Bridge (ADB) autorizza il proprio dispositivo a comunicare con un PC al quale viene collegato, attraverso il cavo USB. Questa funzione permette una interazione molto importante tra i due dispositivi e diviene obbligatoria soprattutto nel caso si stia cambiando ROM sul proprio dispositivo in quanto, in caso di problemi come ‘bootloop‘ o ‘sof-tbrick‘, diviene di vitale importanza poter collegare il dispositivo al PC per cercare di ovviare a questi problemi. Il consiglio, perciò, è quello di tenerlo sempre attivo e di installare sul proprio PC tutti i driver relativi a proprio device. L’unica pecca sta nel fatto che copiare file da device a computer, o viceversa, diviene una procedura molto lenta proprio perché il PC riconosce la modalità di Debug; basterà, però, disattivarla al momento dell’utilizzo per poi riattivarla.
Input – mostra tocchi, posizione puntatore e layout
In queste impostazioni si potrà interagire con l’interfaccia del dispositivo Android andando a gestire il display in modo tale che vengano visualizzati i layout, le posizioni del proprio tocco o così via. Apparentemente sono tipi di impostazione poco utili, ma potrebbe sembrare utile e divertente capire come funziona il touch del proprio dispositivo:
Mostra tocchi
Tramite questa impostazione, molto semplicemente, ogni volta che appoggerete il vostro dito sul touch del display del vostro device, al di sotto del vostro dito, apparirà un puntatore semitrasparente; come detto non è nulla di importante ma potrebbe essere utile nel momento in cui avete bisogno di fare un’operazione che richieda una certa precisione nel touch, e questa impostazione potrebbe aiutarvi a vedere esattamente dove avete appoggiato il vostro dito.
Posizione puntatore
Questa impostazione, seppur poco utile, è un’estensione dell’impostazione precedente. Non solo verrà mostrata la posizione del puntatore, specificata attraverso un sistema di coordinate cartesiane x,y (che potete vedere in alto al display) ma, nel caso di trascinamento del dito sullo schermo, il device registrerà il percorso che avete effettuato fin quando non rilascerete il dito. La linea che verrà fuori, inoltre, avrà un colore che cambierà nel suo tratto, andando dal blu al rosso, sintomo dell’intensità con cui avete premuto il dito sul display (rosso significa che la pressione è maggiore). Infine, sempre nella barra in alto, sulla destra, verrà mostrata anche la ‘larghezza‘ che avete impressa al tocco.
Mostra limiti di layout
Un’altra simpatica impostazione che vi permetterà di vedere come è realmente realizzata una qualsiasi pagina del vostro device, andandone ad evidenziare i limiti dei layout di ogni scritta o framework.
Forzatura rendering GPU
Sulla maggior parte dei device Android, specie su quelli di ultime generazioni, è possibile forzare il carico di lavoro della GPU (un chip, spesso integrato nel processore, che si occupa della visualizzazione grafica degli elementi sul device e quindi anche della risoluzione e della qualità delle immagini, giochi ecc.) per ottenere migliori prestazioni grafiche mettendo, però, sotto sforzo questo chip e quindi aumentando esponenzialmente l’utilizzo della batteria. In coppia con questa impostazione, nella sezione Monitoraggio, è anche possibile monitorare l’utilizzo della GPU per verificarne lo sforzo lavorativo.
Mostra utilizzo CPU
Nella sezione monitoraggio, come già detto, oltre a poter controllare il carico di lavoro della GPU sarà possibile mostrare, a schermo, l’utilizzo della CPU (il processore vero e proprio del vostro device) per tenere sotto controllo, magari, quali app richiedono un grande sforzo di lavoro al proprio dispositivo rallentandolo, consumando più batteria o addirittura causando la chiusura improvvisa della suddetta applicazione.
Infine, ci tengo a precisare che l’attivazione o meno di questa modalità non invaliderà in alcun modo la garanzia del vostro dispositivo ma consiglio di usare queste impostazioni con attenzione e sotto il consiglio di un esperto.