Categorie
Hardware

DVB-T2 o nuovo digitale terrestre: guida completa

Sui giornali e nei telegiornali non si parla d’altro: sentiremo parlare molto di DVB-T2 in quest’anno e nel successivo. C’è chi lo presenterà come una rivoluzione necessaria, chi come un modo per far spendere altri soldi alla gente tra decoder, TV nuova e doppi telecomandi (per la gioia delle persone più anziane!). Ma qual è la verità dietro il DVB-T2? Nel nostro articolo vedremo cosa ha portato il DVB-T2 alla ribalta e le ripercussioni sulla nostra vita di tutti i giorni. Dovremo davvero cambiare tutti i nostri dispositivi?

DVB-T2

Le frequenze a 700 MHz

DVB-T2

La “banda 700”, compresa tra i 694 e i 790 MHz, oggi è utilizzata per le trasmissioni televisive ma è già “prenotata” per le future implementazioni in 4G e e l’innovativo 5G. La Commissione europea aveva raggiunto un accordo che prevedeva la cessione della banda 700 entro il 2020, con due anni in più o in meno di tolleranza per i singoli Paesi. In Italia tutti si convinsero che il passaggio sarebbe avvenuto nel 2022.

La Commissione chiede decisioni veloci: entro la metà del 2017 deve essere definita la strategia del passaggio e un nuovo piano nazionale delle frequenze TV, per evitare problemi alle frontiere (dove inevitabilmente i segnali si contrappongono).

Recupero delle frequenze perse per le TV

Tv_Antenne.jpg (1024×768)

Mentre l’UE non si preoccupa della questione TV (c’è il cavo o il satellite, le frequenze via etere vanno liberate per Internet e il mobile) in Italia il problema TV (grande polo di investimenti e informazioni) si pone ed è grande: dopo la cessione della banda 700 resterebbero in piedi solo 14 multiplex nazionali a fornire il servizio digitale terrestre. Oggi i multiplex nazionali sono 19, quindi la cessione della banda 700 farà perdere 5 multiplex al servizio televisivo. Come recuperare queste bande?

Chi perde una frequenza può essere “risarcito” utilizzando i soldi della vendita stessa della banda 700 (in Francia è stata già ceduta e sono stati ricavati oltre 3 miliardi di euro) altrimenti bisogna trovare una soluzione per far mantenere in vita tutti i canali attuali. E qui è tornato a galla il discorso DVB-T2!

DVB-T2: compressione migliore, più canali con spazio ridotto

decoder_03_05_13.jpg (400×279)

Visto che la cessione della banda 700 è obbligatoria e non può essere rimandata per sempre, si sta pensando ad un modo per tenere in vita tutti i canali e DVB-T2 può essere una soluzione: il nuovo protocollo permette di ridurre il consumo di banda fino al 40% mantenendo inalterati i codec ora usati, quindi sulla carta 14 multiplex potrebbero (occhio potrebbero) bastare per non far spegnere nessun canale TV. Ma c’è un problema insormontabile: DVB-T2 non è retro-compatibile con DVB-T, l’attuale standard.

Switch-off secco

Passare da DVB-T a DVB-T2 sarà un passaggio (se mai ci sarà) ancora più “brusco” del passaggio da analogico a digitale: visto che entrambi sfruttano lo stesso “spazio” ed esso è limitatissimo, lo switch-off dovrà essere istantaneo: un giorno saremo DVB-T, il giorno dopo tutti su DVB-T2! Questo porterà non pochi problemi nella realizzazione dell’infrastruttura e renderà il passaggio un’impresa titanica in Italia.

Altro dilemma: HEVC

HEVC-compression-comparison

DVB-T2 funziona bene anche con i codec attualmente utilizzati, ma è possibile risparmiare altra banda utilizzando HEVC, il nuovo codec H265 con un ottimo rapporto compressione/qualità. Integrando HEVC potrebbe davvero esserci tanta banda per poter addirittura tenere DVB-T in vita per i canali a qualità standard (per chi non vuole cambiare decoder o TV) ed integrare DVB-T2 con HEVC per 1080p e 4K.

Peccato che non è possibile sapere in anticipo come si evolverà la situazione, anche perché HEVC chiede sempre TV e decoder nuovi.

Il compromesso francese: DVB-T ma con MPEG4

Anche in Francia le TV hanno perso la banda 700, ma hanno subito rimediato con una soluzione geniale per “resistere” prima del 2022: si utilizza sempre DVB-T ma invece di MPEG2 si utilizzerà MPEG4, che offre un buon risparmio di banda ed è compatibile con tutte le TV e i decoder già diffusi, senza costringere tutti a passare a DVB-T2 (per ora). Con questa soluzione canali SD e HD sono affiancati senza alcun problema in attesa di passare con calma al DVB-T2.

DVB-T2 obbligatori da gennaio 2017

TV in vendita con DVB-T2 con HEVC diventeranno obbligatori a partire dal 1 gennaio 2017. Ipotizzando l’eventuale switch off al 2020 o come limite 2022, di certo l’adozione dei nuovi apparecchi non sarebbe completa (il tempo medio di ricambio di un TV di un italiano è di circa 8 anni) e assisteremmo ad un vero e proprio “caos” se entro tale data non si sarà trovata una soluzione definitiva. Il modello francese è una buona “toppa” per resistere fino al 2022, ma il problema è sempre lì e ci attenderà al varco se non saremo pronti. Dovremo comprare tutto nuovo entro pochi anni!

Forse è il momento di spostare la TV tutta sul satellite e di liberare le frequenze via etere per il mobile e per l’accesso ad Internet?

[articolo id=”164898″]

[articolo id=”224295″]

11 risposte su “DVB-T2 o nuovo digitale terrestre: guida completa”

Spesso non compatibile con Tivùsat, ma solo coi canali in chiaro…

No, l’informazione non è errata. Dire che “il DVB-T2 è retrocompatibile con il DVB-T” significherebbe, per definizione di retrocompatibilità, che un televisore costruito per decodificare solo il DVB-T potrebbe continuare a funzionare una volta passati tutti i canali al DVB-T2. Ma questo non è vero affatto.
Per contrasto, ad esempio, il sistema HD Radio utilizzato negli USA per la radio digitale è effettivamente retrocompatibile con la radio FM, in quanto tutti i sintonizzatori radio cercano prima il segnale FM (che non viene spento), e poi, se sono sintonizzatori HD Radio, cercando di agganciarsi anche al segnale digitale, migliorando così la qualità.
Tornando al DVB-T2, invece, un televisore che supporta solo il DVB-T (come la maggior parte di quelli venduti fino al 2017) non può decodificare i canali DVB-T2 a meno che non si acquisti un decoder separato, proprio come dice l’articolo. Cito da Wikipedia:
“I sistemi di ricezione DVB-T2 permettono, di norma, anche la retro-compatibilità con il DVB-T. Invece, i decoder e i televisori non indicati come compatibili con il DVB-T2 non potranno essere aggiornati alla nuova norma con una modifica del software, rendendosi per alcuni necessaria la sostituzione o l’uso di un decoder esterno, come avvenuto con l’introduzione del DVB-T.”
Vedi? I *ricevitori* DVB-T2 sono (ovviamente) compatibili anche dol DVB-T1, ma i ricevitori DVB-T non possono ricevere il DVB-T2, che equivarrebbe a chiamare il DVB-T2 in sé retrocompatibile.

per ovviare il problema c’è gia tivusat tutto in HD e qualcosa in UHD(4 K)

l’articolo non è corretto……il DVB-T2 è retro compatibile con il dvb t…..informatevi meglio invece di scrivere cose errate….

Ciao amico e grazie per i tuoi articoli.
Ho una domanda da farti essendo inesperto in materia. Se acquisto un tv led, full hd, dvb-t2 ma senza la sigla HEVC sulla sua confezioni quali rischi corro??

Qualcosa ci impedisce di tenerci l’MPEG 4 anche dopo il 2022? Mi sfugge,scusatemi.
Qualcuno,tra l’altro,dice che HEVC è ottimo su alte definizioni, ma non altrettanto (meno di MPEG 4,comunque) su standard definition.
Non sono semplicemente le solite lobby a volerci fare cambiare TV?

Perché? Spostare la tv sul satellite risolve il problema? Sempre si dovrà comprare un decoder (anzi, in quel caso saremo costretti, visto che la maggioranza delle tv in commercio, se non tutte, non hanno un decoder satellitare integrato), si avranno 2 telecomandi, e gli anziani – tema avanzato all’inizio dell’articolo – saranno quelli più in confusione tra tutti. E son pure convinto che anche i satelliti, prima o poi, aggiorneranno i sistemi di comunicazione, e si dovrà comunque cambiare decoder etc etc… Insomma, non c’è bandolo della matassa e non è più come un tempo. Se si vuole rimanere al passo con la tecnologia, si dovrà cambiare gli apparecchi un po’ più spesso di prima… Il fatto è che non siamo abituati (soprattutto i nostri portafogli…) :-D

Nei mesi precedenti lo switch-off vedremo, così come è stato per il passaggio dall’analogico al digitale, un proliferarsi di sedicenti “tecnici televisivi” intenti a truffare le persone anziane e/o tecnicamente poco preparate vendendo immondizia a prezzi esorbitanti. W l’Italia e chi la creò!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *