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L’importanza di insegnare l’Open Source a scuola

Gaetano Abatemarco Dic 29, 2014

Questo articolo nasce dalla difficoltà delle persone, che incontro tutti i giorni, nel saper utilizzare il computer. Se stai leggendo vuol dire che sei una persona che non ha problemi col computer oppure vuoi migliorare la tua conoscenza. Quindi la domanda da porsi è: perché le persone hanno difficoltà mentre noi normali esseri umani conoscitori della saggezza informatica no? Sì, noi esperti di computer siamo persone normali che vivono sul vostro stesso pianeta, non abbiamo tutti una laurea né abbiamo stretto un patto col diavolo.

Dopo questa premessa (come direbbe Wikipedia, necessaria) analizziamo la situazione: perché la maggior parte delle persone ha difficoltà con l’informatica?

Poniamoci quindi qualche domanda:

  • Perché non gli interessa?
  • Perché non vogliono capire?
  • Perché hanno di meglio da fare?

Dopo tutto c’è questo schema molto interessante che adorna la mia stanza da quasi due anni:

627tech support cheat sheet

Come direbbe mio fratello, in modalità barbone.

A questo punto hai tre opzioni:

  • Sparare delle supercazzole infarcendole di sigle informatiche
  • Spiegare con metafore semplici che faranno credere alle persone di aver capito il problema
  • Dare la spiegazione tecnico che li farà desistere

Cosa hanno in comune queste domande? La spiegazione di qualcosa di ostico che spesso è infarcito di sigle. Già, le sigle: il problema principale del mondo informatico! Se conosci le sigle in tutti gli ambiti della conoscenza sei sempre sul pezzo e capisci i problemi. Se non le conosci ti spaventi e pensi a quelle dei fumetti della Disney che facevano ridere perché la sigla era una parola che era autoesplicativa del suo significato. Come GNU che pensiamo sia l’animale mentre invece vuol dire “GNU is Not Unix“, o come per Wine che in realtà non vuol dire vino bensì “Wine Is Not an Emulator“.

Noi informatici abbiamo un umorismo strano che spesso serve a non fermarsi sulla copertina, ovvero al nome, ma sapere in cosa consiste il progetto di per sé. Basta pensare ai nomi dei programmi Firefox e Chrome che hanno dei nomi che non c’entrano niente con quello che fanno, ovvero essere dei browser che permettono di navigare su Internet con tutto quello che ne consegue. Quindi un concetto importante è che in informatica il nome del programma non fa la copertina e questo ci porta ad essere informati per abbinare queste informazioni, un po’ come le medicine che hanno nomi strani.

Non ho ancora parlato di Open Source visto il titolo di questo articolo. Ho notato che le persone che passano a software Open Source, o distribuzioni Linux, mostrano interesse e curiosità ad affrontare i problemi informatici anche da soli: si trovano in un sistema aperto che permette di risolvere i problemi in modo più approfondito e, invece di premere un pulsante sconosciuto, bisogna accendere il cervello.

open source pulsante

Non nel senso che non ci sono pulsanti facili da premere ma bisogna capire perché proprio quel pulsante fa la differenza. L’Open Source è un mondo diverso, non perché è diverso strutturalmente ma perché permette di non omologarsi con altri sistemi nel mercato. Pensare fuori dagli schemi è fondamentale nelle persone ed è il modo con cui le più grandi scoperte o invenzioni sono nate.

La scuola ha il dovere di formare persone che sanno farsi delle domande e trovare delle risposte alle domande. Altrimenti le persone non si fanno le domande ed accettano le risposte che gli vengono proposte, senza rifletterci.

Dopo questa riflessione lanciata al sistema educativo italiano, che io personalmente ritengo problematico non per la mancanza di fondi ma nella qualità di alcuni professori, passiamo ora ad alcune esperienze personali. Per chi se lo chiedesse ho frequentato il Liceo Scientifico Tecnologico nel 2006 (nel triennio) ho iniziato a programmare su Windows 98 con Visual Basic 6 durante le ore di sistemi informatici). I due anni successivi abbiamo fatto ancora Visual Basic 6 e LabView ma su Windows XP. Ci tengo a sottolineare che nel 2002 è uscito il .NET framework ed ho finito le superiori nel 2009.

open source mondo

Sappiamo che in informatica dopo 3 anni qualcosa che è abbandonata non è da ritenersi affidabile. Quindi, ignorando la mia esperienza di vita scolastica (utile come riferimento per l’articolo), una cosa comune che ho visto in altre esperienze è la mancanza da parte dei docenti a spiegare il funzionamento del computer che è diverso dal spiegare come si usa Word o Excel. Le persone sanno che una macchina è fatta da un motore, da delle ruote, da pistone e molto altro. Se gli chiedi il computer pensano che ci siano dei criceti che corrono su una ruota oppure a qualche magia, o almeno io credo che pensino a questo.

Un mondo Open Source oltre a capire come funzionano i programmi ti aiuta a scoprire come funziona il computer.

In un mondo dove oggi l’informatica è nella nostra vita non conoscere come funziona è come usare “la palla magica numero 8” senza capire che non è altro che un dado immerso in un liquido. Parlando di Open Source quindi non mi riferisco ad OSX, in cui ho visto persone più ignoranti di quelli che usano Windows (ma non è il caso di fare flame a riguardo): il concetto che voglio lasciare è che un mondo Open Source fa uscire dagli schemi ed quindi è molto utile per la formazione.

L’Open Source è nato perché c’era qualcosa che non funzionava e si è voluto migliorarlo ignorando gli schemi forniti dal mondo, che non dava altra scelta che usare quei programmi nel modo definito dai loro autori. Spero che il 2015 sia un anno rivoluzionario per le nuove generazioni che vivranno in un mondo completamente digitale e auspico che il nostro Paese sia pronto a formarle nel modo corretto.

Voi cosa ne pensate, è possibile o passerà ancora del tempo?

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