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Il ransomware Teslacrypt è stato sconfitto

Ricordate quando, poco meno di due mesi fa, i ricercatori avevano dato per praticamente “inviolabile” la versione più recente del ransomware Teslacrypt? Ebbene, a partire da oggi ciò non vale più.

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Teslacrypt non è più una minaccia insuperabile poiché, grazie probabilmente all’enorme pressione esercitata dal mondo intero sul gruppo criminale alla base del famigerato ransomware, gli sviluppatori hanno reso pubblica la master key dell’algoritmo di cifratura.

teslacrypt

Il che, tradotto in termini umanamente comprensibili, significa che tutti i file criptati da tutte le versioni del temibile ransomware possono essere decifrati e che chiunque abbia pratica di programmazione avanzata può scrivere uno strumento per farlo.

La rivelazione è arrivata dopo che un ricercatore di ESET, fingendosi una vittima, ha contattato in forma anonima il gruppo di criminali chiedendo la chiave di decifratura; a sorpresa, costoro hanno deciso di renderla pubblica. 

ESET ha inoltre reso pubblico uno strumento per decifrare i file criptati da TeslaCrypt, che potrete trovare – con tanto di istruzioni – direttamente al link in basso.

DOWNLOAD | Tesla Decryptor (ESET)

LINK | Tesla Decryptor – Istruzioni per l’uso (ESET KB)

Tutto è bene ciò che finisce bene, quindi, ma occhi aperti: ci sono altri ransomware lì fuori e non tutti possono essere sconfitti; nonostante le probabilità di recuperare i propri file senza pagare il riscatto esistono, tuttavia, è sempre bene stare molto attenti a cosa si scarica, si legge o, semplicemente, si clicca.

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3 risposte su “Il ransomware Teslacrypt è stato sconfitto”

In realtà questi contatti sono all’ordine del giorno ed è semplice individuare le identità virtuali dei criminali, poiché costoro sono spesso rivenditori dei loro malware sulle darknet (mascherando accuratamente e minuziosamente IP ed informazioni di tracciabilità, oltre che accettando pagamenti con valute non tracciabili, come i BitCoin o i vari servizi di pagamento associati a codici monouso). Ma parlare di identità virtuali è diverso dall’identificarli per nome e cognome e dunque essere in grado di arrestarli…

Mi sfugge un passaggio: il ricercatore come ha fatto a contattare gli sviluppatori di teslacrypt! Se fosse stato così facile individuali, sarebbero stati arrestati da tempo

Inviato da Chimera Revo per Windows

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