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Linux 3.17 ed il nuovo gestore termico… alla buon ora!

Gaetano Abatemarco Lug 23, 2014

22 luglio 2011. Data fatidica per tutto il mondo del Pinguino.

Proprio in quella data infatti Greg Kroah-Hartman annunciava al pubblico la disponibilità ufficiale del kernel Linux 3.0, dopo 15 anni dal primo rilascio 2.x datato 1996. Una data storica per l’intero ecosistema Linux, ma per una categoria specifica di hardware fu l’inizio dell’inferno.

Infatti fin dalle primissime release di Linux 3.0 due problemi furono assolutamente evidenti: rispetto alla precedente release 2.6.39, i consumi energetici ed il controllo termico erano completamente fuori controllo. La batteria di un notebook che prima poteva durare fino a 3 ore ora durava 1 ora e mezza, con un surriscaldamento di CPU, GPU e RAM assurdo, assolutamente ingiustificato, che faceva impallidire il nuovo Linux non solo rispetto al predecessore, ma anche rispetto al tanto bistrattato Windows.

windows-vs-linux

La situazione rimase critica per ben 8 release, fino a Linux 3.8, con un picco di vera e propria follia raggiunto con Linux 3.5, dove avevamo consumi ancora peggiori uniti a performance generali del sistema imbarazzanti (guarda caso, Ubuntu 12.10 era equipaggiata proprio con quel kernel, e ricordiamo tutti che release terrificante che era). Con Linux 3.8, dicevamo, la situazione migliorò leggermente, iniziando a raddrizzarsi sempre più, unito ad un miglioramento generale delle performance anche grazie all’annuncio di Steam Linux che ebbe il suo picco in Linux 3.10, release utilizzata tutt’oggi in SteamOS.

Ma nonostante ciò, tutt’oggi le performance energetiche dei sistemi Linux sono ancora nettamente inferiori rispetto a Windows, tanto che i poveri notebook ed ultrabook equipaggiati col Pinguino soffrono batterie scariche in poco tempo e temperature degne di un fornello a legna, assolutamente inadatti per l’uso in mobilità.

Ma non temete! Infatti, come riportato da Michael Larabel di Phoronix.com, in Linux 3.17, futura release del kernel che arriverà dopo la prossima 3.16, debutterà un gestore termico completamente rinnovato, detto bang-bang thermal governor, che promette di risolvere tutti i problemi di surriscaldamento e di consumo energetico eccessivo, riportando la situazione alla normalità.

17 major release più millemila sotto-release. 3 anni. Questo il tempo che ci è voluto a risolvere un problema così importante come la gestione energetica e la gestione termica su Linux. Una follia.

E non può essere per via di chissà che motivi strutturali del kernel: Android e ChromeOS non hanno mai avuto problemi simili. Eppure sono basati su kernel Linux, anzi, il secondo è una vera e propria distro GNU/Linux derivata da Gentoo. Google il problema l’aveva risolto da tempo.

Perchè c’è voluto così tanto tempo? Cos’è successo che ha rallentato così tanto lo sviluppo di una risoluzione ad un problema così importante? Eppure Intel ed AMD, principali case produttrici di CPU e non solo, collaborano attivamente con lo sviluppo del kernel, inviando patch a raffica ad ogni rilascio. Eppure Linux 2.6.39 era a posto come gestione energetica, cos’è cambiato fra le due release?

E soprattutto: perchè continuare a sparare release a raffica senza risolvere il problema? Avrei preferito essere magari ancora a Linux 3.10, ma avere una gestione energetica decente, e non essere quasi a Linux 3.16 con una gestione energetica pessima, inguardabile. Non si poteva rallentare lo sviluppo, concentrandosi di più su un problema così importante?

Andrebbe un po’ rivisto il sistema di sviluppo di Linux. Per fortuna che per l’anno prossimo, anno di lancio di SteamOS, questi problemi dovrebbero essere risolti…

Insomma: speriamo che Linux 3.17 porti davvero la rivoluzione in ambito energetico prevista. Serve davvero motlissimo.

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