Forse Ubuntu ci abitua fin troppo bene… o fin troppo male! E’ una questione di punti di vista ma, personalmente, ritengo che i pacchetti deb ed apt siano una grossissima comodità, una marcia in più nei sistemi debian-based ma non bisogna mai e poi mai farsi trovare impreparati di fronte ad un’installazione da sorgente. Se avete trovato il vostro programma/gioco preferito e non sono ancora disponibili i PPA o eventuali pacchetti DEB, non siete costretti ad attendere; basti poi pensare che alcuni repository non vengono più mantenuti compatibili con vecchie versioni di Ubuntu e questo potrebbe causare lo sconforto da parte degli utenti che intendono avere programmi/giochi sempre aggiornati.
Come è fatto un tarball sorgente
Solitamente un sorgente è archiviato in un file compresso con estensione .tar.gz oppure .tar.bz2.
Come decomprimere/estrarre un tarball sorgente
Solitamente vi basterà cliccare con il tasto destro del mouse sull’archivio e selezionare “Estrai qui” oppure da terminale utilizzando la sintassi “tar xovfz nome_archivio.tar.gz” o “tar xovfj nome_archivio.tar.bz2″. Vi ricordo che in passato vi ho anche scritto un articolo completo ed esaustivo su tutti i relativi archivi e il loro corrispondente comando per essere estratti da terminale.
Installare sorgente con script di configurazione e Makefile
Innanzitutto dovete estrarre l’archivio e posizionarvi, tramite terminale, nella sua directory estratta in cui sono contenuti tutti i file di configurazione. Se dando il comando ls noterete la presenza di questi file:
configure, Makefile.in, configure.in, Makefile.am
Allora potrete utilizzare la procedura “standard”. Ora però, come vi ho detto già precedentemente, Ubuntu e le distribuzioni basate su Debian sono molto comode grazie ad apt! Adesso farò una distinzione tra distribuzioni che supportano apt e quelle che non lo supportano. Se la vostra distribuzione è Ubuntu, Debian, Mint o qualsiasi altra distro debian-based, allora per installare un tarball sorgente vi basterà digitare:
sudo apt-get install auto-apt checkinstall
sudo auto-apt run ./configure
sudo make
sudo checkinstall
Con il comando “sudo apt-get install auto-apt checkinstall” stiamo installando auto-apt e checkinstall che ci saranno utili per la compilazione. Non dovrete ripetere questo comando ogni volta, vi basterà installare una volta per tutte i due tool e continuare direttamente dal comando successivo.
La stringa “sudo auto-apt run ./configure” ci permette di lanciare lo script di configurazione del sorgente (quello che andrà a generare il Makefile e che effettua i controlli di compatibilità sul computer) ma il controllo sarà tutto nelle mani di apt: in questo modo, qualora dovesse mancare qualche dipendenza, auto-apt cercherà di risolverla in maniera completamente automatica. Se non ci sono stati problemi, verrà creato il Makefile che potrete compilare con il comando “sudo make” e, se anche in questo caso non avete ricevuto errori, potete installare il programma digitando “sudo checkinstall”.
Se non possedete una distribuzione debian-based, solitamente il processo di compilazione/installazione è il seguente:
cd nome_programma
./configure
su
make
make install
In realtà questa sintassi va bene per la maggior parte dei programmi/giochi sorgenti ma, in generale, bisogna sempre controllare il file README (oppure INSTALL) che è sempre presente all’interno della cartella dei sorgenti. Non sottovalutate l’importanza di questo file, contiene spesso istruzioni fondamentali per l’installazione anche di eventuali dipendenze.
A volte potrebbe anche capitare che l’installazione di un programma possa avvenire attraverso un file bash, con estensione .sh, e che vi basterà lanciare con i privilegi di root:
sudo ./install.sh
In questo caso ho presupposto che il file sia “install.sh” ma il nome potrebbe cambiare, ciò che importa è che abbia estensione .sh!
Grazie @Jessica