Quando l’eurocommissario (ad oggi uscente) Neelie Kroes annunciò la ferma intenzione dell’Unione Europea di abolire i costi di roaming fu una vittoria sia per i consumatori che per il concetto di competitività che domina da tempo il mondo delle telecomunicazioni, oltre che un palese segnale di ulteriore abbattimento delle frontiere tra gli Stati Membri.
Ma a quanto pare qualcuno non è esattamente d’accordo – almeno non per il momento: quel qualcuno si chiama Italia ed ha proposto un rinvio dell’abolizione delle tariffe di roaming, decretato dalla Commissione e dal Parlamento UE e che sarebbe dovuto andare in atto entro il 2016.
La proposta arriva dalla presidenza Italiana dell’Unione Europea ed ha lo scopo di abbracciare, in qualche modo, le richieste dell’industria delle telecomunicazioni che, fin dall’approvazione del “roam like at home”, ha sempre storto il naso a causa della diminuzione degli introiti provenienti dalle tariffe di roaming.
In poche parole, il testo che domani sarà presentato all’Unione Europea dalla presidenza Italiana propone delle tutele – ovviamente a vantaggio delle aziende di telecomunicazioni – che andrebbero a far fronte alle preoccupazioni di alcuni stati membri: in parole povere, l’intenzione sarebbe quella di abolire le spese di roaming soltanto per una precisa soglia di traffico, dipendente dal “consumo domestico medio annuo dell’UE“, al raggiungimento della quale sarebbero applicate tariffe aggiuntive.
Sebbene la proposta preveda anche un “aumento graduale” di tale soglia, ciò che la presidenza Italiana sottolinea è la necessità di posticipare l’abolizione delle spese di roaming per permettere alle Tlc di ammortizzare, in qualche modo, i minori introiti.
La proposta made in Italy ha chiaramente scatenato le proteste di diversi movimenti consumatori, tra cui l’Aduc, secondo il quale il governo
“prende in considerazione gli interessi economici di alcune centinaia di industrie e non quelli di centinaia di milioni di consumatori in un ambito in cui tutti gli operatori tlc ci sguazzano.”
E voi concordate con questo posticipo? Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.