In principio fu Roma, un incontro tra Matteo Renzi e Jack Ma – che, per chi non lo sapesse, è l’inventore del colosso cinese Alibaba – con la benedizione di Yixiang Fu, vicepresidente della Camera di commercio italo-cinese. Un incontro che ha avuto certamente dei risvolti positivi, già noti all’epoca, che vedevano il magnate cinese seriamente intenzionato ad investire sul Made in Italy.
Oggi, queste intenzioni sono nero su bianco in un MoU (Memorandum of Understanding – Memorandum d’Intesa) firmato da Jack Ma e Federica Guidi, il Ministro dello Sviluppo Economico, alla presenza di Matteo Renzi e di Li Kegiang, premier cinese.
L’obiettivo del memorandum? Portare le imprese italiane, tramite commercio online, sul negozio virtuale di Alibaba. In pratica, far sbarcare il vero e proprio Made in Italy sul colosso cinese.
Cosa prevede l’accordo tra le due parti? Innanzitutto l’obiettivo è fornire servizi per le società italiane che vogliono sbarcare su Tmall, il “supermercato” di Alibaba, che a sua volta si impegna a lavorare spalla a spalla con le imprese stesse, di garantire la proprietà intellettuale e, tra le altre cose, mettere a disposizione risorse logistiche in grado di definire la tipologia di prodotti, a offrire supporto per la piattaforma di pagamenti Alipay e, tra le altre cose, a sponsorizzare una campagna per la promozione dei brand italiani.
Una manna dal cielo, visto e considerato il potere d’azione che Alibaba detiene sulla patria d’appartenenza, e che potrebbe siglare una svolta epocale per l’export italiano.
Non più made in China in Italia ma made in Italy in Cina.
Nonostante i buoni propositi e le premesse tutt’altro che deludenti, in tutti i casi, sarà interessante vedere come evolverà l’intera vicenda.