Il panorama dei MMORPG è saturo ma questo non vuol dire che non ci sia spazio per produzioni di buon livello, ancorché considerati “tradizionali”. E’ il caso di Metin2, free-to-play uscito qualche anno fa ma ancora sulla cresta dell’onda grazie a una qualità generale assai elevata e a un’attenzione quasi maniacale del distributore per aggiornamenti e altro materiale di richiamo.
Metin2 è un MMORPG classico, orientale che più orientale non si può. L’ambientazione è tipicamente fantasy, con una trama che si inserisce nel solco della tradizione (una terra devastata dalla guerra e un oscuro signore del male in mezzo).
Anche la struttura non suggerisce nulla di particolarmente innovativo. Semplicemente, è tutto fatto molto bene (a proposito, se volete giocarci andate qui). Ci sono classi, specializzazioni e quant’altro. I combattimenti sono in stile action, con un hack and slash arricchito dai classici elementi ruolistici. Da sottolineare l’ottimo sistema di progressione, strutturato in “scaglioni”, ogni 5-10 livelli è possibile accedere a un nuovo tipo di nemici o avviare alcune specializzazioni.
Le classi sono quattro, ognuno corrispondente a una delle tanti classi proveniente dall’universo D&D. C’è il guerriero, basato sulla forza fisica e sul combattimento corpo a corpo; lo sciamano, de facto un mago vero e proprio; i ninja, che aderisce allo stereotipo del ladro; il sura, un incrocio tra sciamano e il guerriero.
Metin è un gioco vero e proprio. Occorre scaricarlo dal sito (in Italia è prodotto da GameForge ma è di fattura coreana) e registrarsi. Si combatte utilizzando sia il mouse che la tastiera (alla quale sono deputati gli attacchi speciali). In generale, la sensazione è di grande equilibro tra le componenti di gioco.
La community è fiorente e molto affezionata. Nel 2011 gli utenti attivi erano 7 milioni, e la cifra si mantiene costante anche dopo tutto questo tempo. Nel 2010 superò il record, allora detenuto di Word of Warcraft, di utenti online contemporaneamente in Europa: 300mila.