Il furto, lo smarrimento o la rivendita di smartphone di dubbia provenienza sono da sempre una piaga del mercato mobile: nonostante i maggiori produttori dei sistemi operativi per smartphone, i produttori OEM ed anche gli operatori mobile abbiano cercato di correre ai ripari il più possibile, sfortunatamente i più astuti riescono sempre a trovare un metodo per rifilare questo o quel dispositivo al malcapitato di turno, a volte anche modificandone il numero di serie.
L’ultima frontiera in fatto di sistemi anti-furto implementati a livello di sistema operativo è stata adottata da Google con il suo Android Device Manager che, con una serie di accorgimenti, è ora in grado di evitare la re-inizializzazione del dispositivo ed il reflash senza possedere le credenziali d’accesso Google, evitando così (almeno finché il bootloader del dispositivo resta bloccato) il ri-utilizzo di dispositivi smarriti o rubati.
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Ebbene, Microsoft ha annunciato di aver adottato qualcosa dal funzionamento simile anche su Windows Phone, a partire precisamente da Windows Phone 8.1 GDR 2: l’annuncio arriva sul sito Microsoft OEM Developer Center, che spiega come il nuovo sistema anti-furto – battezzato “Reset Protection” – bloccherà il ripristino, il reflash ed il downgrade del sistema opreativo qualora non si conoscono le credenziali Microsoft.
Protezione da ripristino e riattivazione: Il dispositivo rubato non potrà essere ri-utilizzato ripristinandolo o flashandolo.
Spiega Microsoft, che continua
Quando un utente effettuerà un ripristino di fabbrica sul dispositivo gli sarà chiesto di inserire le credenziali Microsoft associate ad esso. Inoltre, se il dispositivo viene flashato con una nuova immagine e la Reset Protection è attiva, sarà necessario disporre delle credenziali Microsoft associate [precedentemente] al dispositivo per completare l’OOBE [la configurazione, NdR] ed usare il dispositivo.
E se state già pensando che basterà riportare il dispositivo ad una versione precedente del sistema operativo non compatibile con Reset Protection per aggirare il problema vi sbagliate di grosso, poiché Microsoft ha pensato anche a questo:
Se la Reset Protection è attiva, il dispositivo rubato non può essere flashato ad una versione precedente del sistema operativo che non supporta la Reset Protection.
Il tutto può essere ottenuto usando una combinazione di numero di serie, firme digitali e – ovviamente – il famigerato e criticatissimo Secure Boot che, sebbene possa essere considerato limitante su piattaforme desktop, in questo scenario si rivela praticamente indispensabile.
Nonostante Microsoft abbia davvero fatto un ottimo lavoro e un meccanismo del genere molto difficilmente potrà essere eluso, il tutto non è comunque rose e fiori come sembra per l’intera gamma di dispositivi Lumia: Reset Protection deve essere implementata a livello OEM quando il sistema operativo viene inizialmente installato sul dispositivo (nonostante Microsoft parli anche di una procedura di “aggiornamento”, sempre da parte del produttore, che però viene sconsigliata), ha bisogno di una precisa compatibilità hardware ed ha bisogno di Windows Phone 8.1 GDR2, aggiornamento disponibile soltanto su Lumia 640 e 640 XL e che non si sa se né quando verrà rilasciato su altri dispositivi già esistenti.
In poche parole: la maggior parte dei dispositivi al momento in commercio potrebbe non vedere mai Reset Protection.