I motori di ricerca possono trasformarsi in qualcosa di estremamente pericoloso se indicizzano contenuti non esattamente etici: ad esempio, ritrovarsi tra i risultati un filmino a luci rosse caricato da un ex partner indispettito può non fare esattamente piacere, soprattutto se il carattere di quella che in questo caso è una vittima non è abbastanza forte.
Purtroppo cose del genere sono all’ordine del giorno e questo fenomeno prende il nome di “Revenge porn”: sostanzialmente il “carnefice” di turno pubblica in rete (che sia su social, su blog, su spazi web pubblici o quant’altro) immagini dal contenuto sessualmente esplicito che raffigurano la “vittima”, per schernirla o per inneggiare alla violenza contro essa spesso avvalendosi di calunnie o pura sete di vendetta. Purtroppo più un contenuto diventa virale, più viene riprodotto su diversi spazi web, più è complesso da eliminare, più è probabile che venga indicizzato da un motore di ricerca.
Google ha già preso provvedimenti seri per questo problema decidendo di scansionare la SERP ed eliminare i link a pagine contenenti revenge porn, e la notizia di oggi è che a far eco a questa – lodevole – iniziativa è anche Microsoft: con un comunicato diramato durante le scorse ore, Microsoft si preoccuperà di eliminare link a revenge porn dal motore di ricerca Bing, dal network Xbox Live e dallo spazio cloud OneDrive.
Anche in questo caso, per eliminare i contenuti ci sarà bisogno dell’intervento degli utenti – vittime o semplici “consapevoli” – in quanto gli algoritmi non sono in grado di riconoscere autonomamente i link al revenge porn: a tal proposito Microsoft ha reso disponibile una nuova pagina dedicata alle segnalazioni per link contenenti revenge porn, che saranno analizzati da un team specializzato ed eventualmente deindicizzati dal motore di ricerca e dagli altri network dell’azienda.
Una mossa moralmente giusta ma che sicuramente non metterà fine al problema: il fatto che due dei più grandi motori di ricerca smettano di indicizzare contenuti simili darà sicuramente un gran contributo ad arginarne la diffusione e far stare leggermente più tranquille le vittime, tuttavia in casi del genere vige il buon senso ed un minimo di prudenza. La raccomandazione resta sempre la stessa: attenzione a scatti e filmati osé, soprattutto ai giorni nostri, perché fare click o tap sul tasto “Carica”… è un attimo.