Historia magistra vitæ scriveva Cicerone, le antiche massime latine difficilmente si sbagliano: è proprio la storia ad insegnarci che gli errori di valutazione, soprattutto quelli con cifre a diversi zeri, prima o poi si pagano; purtroppo la storia ci insegna anche che a farne le spese non sempre sono coloro che li han provocati, in realtà non lo sono quasi mai. A fare le spese di un errore – forse del più grande errore – di Ballmer saranno circa 7800 impiegati Microsoft, che entro la fine dell’anno saranno costretti a lasciare il proprio posto di lavoro.
Come scriveva in un recente memo Satya Nadella, l’uomo che ha preso le redini di un’azienda in caduta dopo anni di opinabile amministrazione – o meglio, di strategie aziendali ancorate al passato e che non hanno tenuto testa ad un futuro fin troppo attuale -, «ci saranno decisioni da prendere, alcune anche molto dure».
Se neppure l’addio di Elop aveva fatto chiaro che una di queste decisioni dure fosse una sorta di “annullamento” dell’accordo con Nokia e della conseguente acquisizione della divisione Dispositivi e Servizi, ieri è arrivato il gesto concreto: Nadella ha annunciato che entro la fine del 2015 potrebbero essere licenziati fino a 7800 impiegati (oltre ai 18000 già annunciati durante lo scorso anno) la maggior parte dei quali provenienti da Nokia, e che proprio a causa di quell’acquisizione datata 2013 ci si dovevano aspettare perdite trimestrali pari a 7 miliardi e 600 milioni di dollari.
Soltanto 300 milioni in meno di quanto costò all’epoca l’acquisizione di tecnologie, organico, personale e brand.
In parole povere, è così che Nadella pone rimedio ad un affare che apparentemente poteva sembrare conveniente per ambo le parti, che è arrivato troppo tardi affinché potesse portare effettivi giovamenti per Microsoft ed al quale, secondo Bloomberg, si sarebbe opposto ferocemente insieme a Bill Gates: una mossa che libera l’azienda di un fardello sin troppo pesante ma che, come già detto, influirà sulle vite di migliaia di persone che potrebbero ritrovarsi senza lavoro, nonostante il CEO assicuri nel suo memo che i futuri ex-impiegati non saranno abbandonati a loro stessi.
Volendo tradurre il tutto in termini di Lumia e Windows Phone, Nadella ha annunciato che nel breve termine ci si concentrerà su una gamma più “efficace” di smartphone, con prodotti migliori e che si concentreranno principalmente su tre segmenti di mercato: quello aziendale, quello dei top di gamma e quello dei device low cost. Ciò significa principalmente che non verranno più prodotti Lumia che si “distinguono” tra i vari mercati per un dettaglio ma Lumia che differiranno tra loro esclusivamente per il segmento di mercato a cui sono orientati, eliminando (o almeno si spera) quindi la confusione dettata dalle varie numerazioni.
Più misteriose invece le intenzioni di Microsoft sul lungo termine: Nadella parla di nuove categorie e più interessanti opportunità per l’ecosistema, con l’intenzione di coinvolgere l’intera famiglia di dispositivi – inclusi i telefoni. Il che tradotto in termini umani potrebbe significare una grossa scommessa sulla funzionalità Continuum, quella in grado di “trasformare” – ad esempio – uno smartphone Windows 10 collegato ad una dock in un computer a (quasi) tutti gli effetti, tuttavia non è detto che questa scommessa coinvolga i Lumia “fatti in casa”.
E’ inutile negarlo, il sospetto ormai si è insinuato: la linea Lumia continuerà ad esistere sul lungo termine o Microsoft deciderà di concentrarsi esclusivamente sull’aspetto software degli smartphone, orientandosi sulla crescita del suo ecosistema e delegando la costruzione dei dispositivi ad un produttore esterno, così come il nostro “profeta” Stefano Leva ha ipotizzato qualche giorno fa?
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Questo non possiamo saperlo, ma bisogna ammettere che l’effetto “Nadella lascia intendere che l’acquisizione di Nokia è stata una fesseria di portata stratosferica” può instaurare sfiducia, molta sfiducia, soprattutto negli sviluppatori: perché continuare a sviluppare per una piattaforma che in qualche modo la sua stessa azienda produttrice ha quasi definito fallimentare?
Vedremo se la transizione Windows Phone –> Windows 10 Mobile permetterà a Microsoft (e all’intero ecosistema Windows Phone) di lasciarsi alle spalle questa triste parentesi. Parentesi che lascerà sicuramente il segno su 7800 anime… ma questa è un’altra storia.
Historia magistra vitæ.