Quando Microsoft ha presentato lo scorso 30 Settembre il suo futuro sistema operativo, la prima di tante sorprese (o forse no?) è stata proprio il nome: si parlava di Windows+1 fin dall’inizio del 2014 e tutti, nella blogosfera e nel settore tecnologico in genere, si riferivano ad esso chiamandolo Windows 9, Windows Threshold o semplicemente Windows. Ma, come sapete, non è stato così.
Windows 10, un nome i cui motivi ad oggi restano ancora un mistero: si è pensato al 10 come ai tipi di dispositivi che, grazie all’idea di convergenza introdotta da Microsoft per la prima volta, il sistema operativo sarà in grado di supportare; questa spiegazione non ha però retto e, come Belfiore ha lasciato intendere già diverse volte, potrebbe esserci dell’altro sotto.
L’ennesimo indizio – che era stato comunque già ipotizzato – arriva dal capo al marketing di Windows Tony Prophet: secondo l’esecutivo, infatti, il nome Windows 9 sarebbe “venuto e se ne è andato”. Il motivo? Creare una sorta di distacco dal “disastro“ Windows 8:
Windows 10 non sarà un passo incrementale rispetto a Windows 8.1. Windows 10 sarà un passo materiale. Stiamo cercando di creare una piattaforma, un ecosistema che unisca più dispositivi possibili dalla piccola, legata Internet of Things attraverso tablet, telefoni, PC e, infine, nella Xbox.
L’inizio di una nuova era, quindi, ed il numero 10 esprime tale senso di pienezza: magari Prophet ha dato finalmente la risposta definitiva ad una domanda che in molti continuano a porsi, nel giorno in cui gli utilizzatori di Windows 10 hanno ufficialmente raggiunto il milione.
Il nostro obiettivo con Windows 10 è… creare il miglior sistema operativo in assoluto per le aziende. Questo è il focus iniziali. Abbiamo il processo. Abbiamo un milione di persone che lo utilizzano. E continuiamo ad ascoltare.
Eppure a me questi giochetti psicologici ricordano tanto una ben nota concorrente…