Due mesi, tanto è trascorso dall’ufficializzazione del passaggio di mano della divisione Devices and Services da Nokia al gigante Microsoft che ci farà conoscere entro breve il nuovo brand con cui lancerà la propria sfida totale ai mostruosi ecosistemi costruiti da Apple e Google e a produttori come Samsung, LG, Sony e altri. Due mesi che per molti di noi hanno avuto il sapore amaro della perdita di un nome storico per l’industria mobile: la Nokia come la conoscevamo infatti non esiste più.
Dalle ceneri di un colosso che non riusciva più a risalire sul ring è rinata un’azienda più piccola, alleggerita dal carico di debiti, fabbriche e operai (oltre 30 mila persone sono passate a busta paga Microsoft) e che con un nuovo CEO, l’indiano Rajeev Suri, si è presentata al mondo nella sua forma attuale e con un’energia che lascia intendere tutto fuorché l’addio di un brand che già nella storia si è saputo trasformare in diverse occasioni.
Nokia oggi si compone di tre divisioni in cui Networks, nota come NSN, fa la parte del gigante essendo il ramo che occupa la stragrande maggioranza degli attuali dipendenti e con un fatturato importante ed in crescita. Essa si occupa della realizzazione di infrastrutture per le telecomunicazioni ed i suoi clienti sono molti tra i più importanti operatori telefonici mondiali. Accanto a questo successo industriale vediamo poi le due divisioni che molto probabilmente saranno la fonte per le sperimentazioni con cui Nokia delizierà anche nel futuro prossimo il palato di noi appassionati di tecnologia e software: Here e Technologies.
Here Maps sono già il miglior concorrente disponibile sul mercato alle più famose Maps di Google e offrono i propri servizi a quasi ogni piattaforma alternativa ad Android: dall’infotainment della maggior parte delle auto moderne disponibili oggi sul mercato fino a Windows Phone e Bing Maps, Yahoo Maps, le mappe dei Kindle Fire e Fire Phone di Amazon, Tizen, Sailfish OS e Firefox OS. Il cash reso disponibile da Microsoft ha permesso nelle ultime settimane di acquisire due interessanti start up, Desti e Medio Systems, che serviranno a Nokia di attrezzare la propria piattaforma di capacità predittive e del ricoscimento vocale in puro stile Google Now. Gli sviluppi di tali operazioni possiamo solo immaginarli ma rendono il tutto estremamente interessante.
Technologies è invece il ramo più piccolo dell’azienda e quello che si occuperà di gestire l’immenso portafogli di brevetti che ancora sono in mano a Nokia. Soluzioni legate al web e sperimentazioni su nuovi materiali come il grafene faranno della società finlandese una delle protagoniste del panorama tecnologico prossimo venturo quindi. Ed è ciò che rende Technologies la divisione che suscita più curiosità incorporando entro essa anche i piccoli laboratori Nokia Research Center sparsi qua e là per il mondo, fino a Sunnyvale, nel cuore della Silicon Valley.
Gli ingegneri e gli sviluppatori Nokia della California non hanno tardato, per voce del capo della sezioni emerging platforms, Brook Eaton, a rendere noto che si sentono finalmente privi di catene e hanno esordito un paio di giorni fa con un nuovo prodotto dedicato ad Android: lo Z Launcher.
Allo stato embrionale di pre-beta questo launcher si presenta al mondo con soluzioni assolutamente innovative, destinando la ricerca che l’utente fa nella home del proprio dispositivo non alla famosa barra di Google bensì alla composizione di lettere tramite gestures che servono per metterci a disposizione contatti, apps, siti web frequentati di recente e risultati di ricerca sul dispositivo e sul web stesso. Un modo semplice per “trovare” sul proprio smartphone ciò di cui abbiamo bisogno senza numerosi click e soprattutto senza abbandonare la home stessa. Niente di miracoloso, intendiamoci, ma sicuramente una soluzione piuttosto originale.
La notizia vera però è, per quello che mi riguarda, l’intenzione chiara di Nokia di non star seduta a guardare e di tornare in breve ad essere protagonista del panorama high-tech con o senza dispositivi propri. Quello dei launcher è un settore in espansione e che sta raccogliendo l’interesse generale e gli investimenti dei big quanto se non più delle svariate ROM di Android e i sistemi operativi alternativi. Abbiamo già assistito negli ultimi tempi all’acquisizione di Aviate da parte di Yahoo, di Cover da parte di Twitter e dell’accordo tra Everything.Me e Mozilla per lo sviluppo dell’ancora non ufficiale Firefox Launcher. Tutte notizie che lasciano intendere come la “proprietà” della home screen dei nostri dispositivi stia diventando una priorità di molte aziende dedicate a gestire il flusso delle noste ricerche e informazioni. Quale siano le reali intenzioni di Nokia è ancora presto per capirlo ma è sicuro come lo Z Launcher abbia generato molto interesse attorno a sè raccogliendo più di 4300 followers sulla propria pagina Twitter in poco più di 48 ore. Rumors parlano di sviluppi futuri del launcher che lo metteranno in condizioni di comunicare, grazie alla gestione della nostra posizione e delle reti wireless attorno a noi, con dispositivi domestici come ad esempio gli altoparlanti Sonos o le Smart TV presentandoci direttamente le apps adatte ad eseguire lo streaming di musica, video o altri contenuti presenti sui nostri smartphone Android. Si è anche accennato alla pubblicazione di un launcher simile per iOS anche se il sistema operativo della mela morsicata non consente ancora la sostituzione della propria home con quelle sviluppate da terze parti. Mai dire mai comunque.
Ricapitolando sono estremamente curioso di scoprire in cosa voglia trasformarsi Nokia nel prossimo futuro e a giudicare dai mezzi e dalle tecnologie a disposizione potremmo aspettarci di tutto e di più.
Sono personalmente scettico sulla possibilità che, come molti sperano, possa volersi dedicare allo sviluppo di un proprio sistema operativo con l’acquisizione di Jolla e dei suoi sviluppatori cresciuti proprio in casa propria, e credo invece che possa voler divenire una piattaforma trasversale, disponibile ovunque o quasi, fatta di servizi di geolocalizzazione e suggerimenti relativi ai nostri interessi e alle nostre abitudini e le prime operazioni compiute da Here e dai laboratori di ricerca in queste prime settimane “post-liberazione” sembrano esserne un chiaro segnale.
Una nuova entusiasmante era sembra stia per cominciare: Nokia è morta. Lunga vita a Nokia!