Sappiamo tutti ormai che la Nokia di una volta, sia quella dei telefonini indistruttibili che quella dei Lumia, non esiste praticamente più. Un passaggio di consegne virtuale vedrà la luce nei prossimi mesi sotto la regìa di colei che ha rilevato l’intero pacchetto, Microsoft, che peraltro ha già provveduto a cancellare tutti i progetti che non siano direttamente relativi allo sviluppo e alla commercializzazione di Windows Phone.
Quello che tanti ancora non sanno è che in realtà Nokia come azienda esiste ancora viva, vegeta e suddivisa in tre divisioni pronte alla ribalta: Nokia Networks, Here, e Nokia Technologies.
E’ stato durante una recente intervista che il CEO della “nuova Nokia”, Rajeev Suri, ha spiegato come alla salute finanziaria dell’azienda abbia giovato in maniera significativa l’operazione che ha portato tutte le divisioni responsabili dello sviluppo e della produzione di dispositivi mobili nelle braccia di Microsoft. Zero debiti, cash a disposizione e tanti interessanti progetti per il futuro.
Nel corso della stessa, Suri ha anche ammesso che non si può ancora definire finita l’esperienza di Nokia nel settore del mobile con un eloquente “never say never“, con un riferimento importante allo Z Launcher e all’enorme potenziale che ancora risiede all’interno della compagnia finlandese.
Come ci ha svelato infatti il sito NokiaPowerUser, con un recente articolo, pare proprio che con delle manovre indiscutibilmente lungimiranti Nokia abbia provveduto a ritenere in casa propria nomi importanti semplicemente riallocandoli a tempo debito in divisioni che sarebbero rimaste ad essa dopo la cessione a Microsoft. Tra questi nomi quello probabilmente più conosciuto è quello di Peter Skilmann già responsabile della UI del primo webOS di Palm e poi di quella di MeeGo e Asha.
Peter adesso lavora per Here, la piattaforma di mappe che vuole diventare una vera e propria fornitrice di quella che il proprio CEO definisce “location cloud” e che, stando sempre a rumors ma soprattutto alla pubblicazione di offerte di lavoro specifiche, starebbe preparando l’ingresso sul mercato di un nuovo brand hardware per il consumatore. Brand che per ora fa riferimento a un nome lungo ma che spiega bene ciò a cui dovrebbe dedicarsi, con Everyday Adventure e che ha certamente molto in comune con un fantomatico Project Crystal interno alla società.
Una nuova piattaforma ricca di apps e servizi disponibili per tutti gli ecosistemi principali e certamente dispositivi indossabili all’avanguardia sono quello che ci possiamo aspettare nei prossimi mesi da Nokia con la prospettiva che Here Maps, grazie anche al software di riconoscimento vocale appena acquisito con l’operazione Desti, possa divenire una sorta di motore di ricerca meno generalista e più focalizzato ed insieme anche un assistente personale sulla falsariga degli attuali Google Now o Siri.
Tanta, tantissima, carne al fuoco quindi per Nokia che, alleggerita da costi esorbitanti e libera da un mercato in cui è ancora improbabile quasi per tutti produrre reddito, promette di essere ancora protagonista del mondo tecnologico in modo brillante. Non è certamente un caso che alcuni dei protagonisti dell’avventura attuale abbiano iniziato a far circolare su Twitter il curioso hashtag #NokiaReborn.
Resta però un quesito importante al quale milioni di persone vorrebbero avere una risposta positiva: vedremo mai nuovamente un telefono a marchio Nokia e libero dal giogo di Microsoft? In questo caso si entra di diritto nel mondo dei sogni e non posso fare a meno di ammettere che, pur ritenendo la cosa alquanto improbabile, io e migliaia di persone come me speriamo davvero che ci sia un certo filo conduttore che leghi ancora ciò ch’è rimasto di Nokia a quei folli e geniali ingegneri e sviluppatori che hanno messo in piedi l’avventura di Jolla e di Sailfish OS.
Folli perchè sono pochi e ancora sostanzialmente soli. Geniali perchè pur non potendo contare sugli altosonanti nomi che sponsorizzano e sostengono progetti come Ubuntu Touch e Tizen hanno già un dispositivo sul mercato ed un sistema operativo che matura di mese in mese a suon di aggiornamenti veloci e puntuali.
Nokia potrebbe far proprio un ecosistema indipendente e completamente aperto alla collaborazione ed alla strategia economica del “revenue sharing” e potrebbe proporsi come un’alternativa meno prepotente di Google e certamente più sexy di Microsoft, senza dimenticare che Sailfish è estremamente leggero e scalabile quindi in grado di potenziare anche computer di bordo, navigatori satellitari e dispositivi indossabili.
Qualunque siano i progetti a lungo termine di Nokia sappiamo ad ogni modo con certezza che avrà un futuro importante e che sarà molto probabilmente tra le aziende high tech più interessanti da seguire negli anni prossimi venturi.