È una Paola Ferrari scatenata come non mai quella che si è scagliata prepotentemente contro la più grande piattaforma di micro-blogging esistente. La conduttrice della Rai sembra non aver gradito alcune dichiarazioni che sono state divulgate in rete durante la presentazione di EURO 2012, che hanno visto la giornalista spesso al centro di critiche ed insulti a suo modo di dire molto pesanti. Proprio per questi motivi, la Ferrari si è scagliata contro Twitter dichiarando quanto segue:
Lavoro nel giornalismo da più di 30 anni e da 20 in Rai e ho sempre accettato le critiche, anche quelle più dure e a mio avviso immotivate, ben sapendo che fanno parte del gioco. Tuttavia con questo atto voglio dire un no chiaro. Il web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell’insinuazione volgare e del razzismo solo perché nel web c’è la libertà di espressione.
Non è giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilità di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell’informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter.
Prima di continuare con la seconda parte dell’intervista, bisogna sottolineare che i Term Of Service di Twitter sono molto chiari e declinano ogni responsabilità:
Nella misura massima consentita dalla legge applicabile, gli enti Twitter non saranno responsabili di alcun risarcimento per danni indiretti, incidentali, speciali, consequenziali o punitivi, né saranno responsabili di perdite di introiti o entrate, sia sostenute direttamente che indirettamente, o perdite di dati, di utilizzo, di avviamento o altre perdite immateriali risultanti (i) dall’accesso, utilizzo o dall’impossibilità di accedere o di utilizzare i servizi da parte dell’utente; (ii) dalla condotta o dal contenuto di terzi sui servizi, ivi incluso a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le condotte diffamatorie, offensive o illegali di altri utenti o di terzi; (iii) dai contenuti ottenuti mediante i servizi; o (iv) dall’accesso, utilizzo o alterazione non autorizzati delle trasmissioni o dei contenuti dell’utente.
Questo significa semplicemente che è solo responsabilità dell’utente ciò che egli diffonde o scrive. L’intervista si conclude con la Ferrari che spera in un risarcimento che, se sarà riconosciuto, verserà in beneficenza alle vittime del terremoto Emiliano:
La mia sarà una battaglia per una informazione più civile che si basa su una semplice regola: sì e sempre alla libertà di critica, ma no alla libertà d’insulto e di diffamazione vigliacca e, soprattutto, anonima. Se dovessi ricevere un giusto risarcimento per i danni recati alla mia immagine professionale e personale, per altro costruita con il lavoro negli anni, tutto l’ammontare andrà ai terremotati dell’Emilia, gente, quella sì, che merita a prescindere per la compostezza e il coraggio che mostra.
Intanto su Twitter è sempre più in cima ai trending topic l’hashtag #QuerelaConPaola. Qualcosa mi dice che non è finita qui.
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