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Passare a uno Xiaomi Mi3 senza essere un geek: si può fare? [Editoriale]

Gaetano Abatemarco Giu 21, 2014

Abbiamo già parlato tantissime volte di smartphone cinesi con “una marcia in più” e continuiamo a farlo, prima di tutto per far conoscere le marche meritevoli di attenzioni al grande pubblico. Ci hanno stupito più e più volte e gran parte del team di Chimera Revo ha già dato una chance a questi smartphone, chi Xiaomi, chi Meizu, Vivo, Oppo, Jiayu e qualcuno ha già prenotato il One plus One.

Senza però voler fare discriminazioni di nessun tipo, sento di dover fare un piccolo inciso:

Tutte le persone che scrivono per Chimera Revo, hanno una certa destrezza con la tecnologia e non si fanno problemi per esempio, a dover modificare il proprio dispositivo.

Parlo di recovery, rom, kernel, immagini da flashare e tanto altro; conoscenze che al grande pubblico non sono richieste per poter usare lo smartphone. Ma se fosse una di queste persone a voler provare qualcosa di nuovo? Quali sono i primi pensieri che gli passano per la mente?

Abbiamo già scritto quali brand seguire:

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E cosa ne pensiamo dello Xiaomi Mi3, lo smartphone che andremo a usare oggi:

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Ora vediamo cosa succede quando il Mi3 finisce in mano a qualcuno che non ha mai sentito la parola “Xiaomi”, non sa chi sia Hugo Barra, ignora MIUI e Rom di ogni genere.

Premessa

Un mio parente aveva necessità di cambiare smartphone: il Samsung Galaxy S3 aggiornato alla versione 4.3 Touchwiz di Android che aveva, era finito con l’avere un’autonomia di qualche ora sotto 3g, costringendolo a usare risparmio batteria e luminosità al minimo.

Un connubio che per me era insopportabile, possedendo un Lumia 920. Lui lo considerava comunque ancora molto veloce, reattivo e usabile, benchè TouchWiz stesse letteralmente uccidendo il dispositivo. Anche perchè se non si ha un metro di misura tutto sembra ottimo…

Dopo una ricerca più meno lunga per quanto riguarda le sue abitudini, mi sono accorto che per 300€ era disponibile su XiaomiShop.it il Mi3 16gb, ottimo su tutti gli aspetti.

Ricaricata la carta, effettuato l’acquisto con il codice cupon xiaomirevo per ottenere il 4% di sconto, ho aspettato l’arrivo del pacco a casa.

L’arrivo

Il pacco è arrivato a casa sano e salvo. A volte Bartolini si ricorda come trattare decentemente i pacchi degli altri. Dopo aver tolto tutti gli involucri protettivi ci siamo ritrovati in mano la scatola.

Degna di nota, molto curata nell’aspetto, al pari delle blasonate marche che si trovano nei negozi. Box che ha un ordine impressionante, nulla è buttato li a casaccio come in una catena di montaggio. Mancano gli auricolari, ma sinceramente con qualche euro se ne trovano di molto meglio rispetto a quelli solitamente dati in bundle con il telefono.

Come abbiamo già ripetuto, se si acquista da Xiaomishop.it il telefono è già localizzato in italiano e viene fornito l’adattatore per presa italiana.

Aprendo la scatola, il Mi3 risalta all’occhio, senza distrazioni di alcun tipo.

Xiaomi Mi3

Il dispositivo

Testuali parole:

Wow….

Materiali ottimi, schermo brillantissimo e ultra definito, fotocamera che può sostenere il confronto con le più blasonate anche se non fa gridare al miracolo, ma soprattutto fluidità e reattività che ti fanno rendere conto di quando lento fosse il precedente.

Apprezzati anche i tasti soft touch invertiti; come con Samsung, infatti il tasto “indietro” è posizionato a destra, e per chi proviene dai vari device della casa coreana, è gradito non dover cambiare “abitudini”.

Inoltre, la mancanza di app drawer è stata vista come una liberazione, per chi ad esempio fa fatica a ricordarsi e a dover gestire 2 diverse schermate per l’ordine delle app.

Il led di notifica importante e utile che non fa rimpiangere il cambio smartphone e tante altre piccole chicche come il connettore usb all’estrema sinistra, i tasti del volume e dello spegnimento/accensione tutti su un unico lato, sono piccole “chicche” che fanno apprezzare il telefono anche da chi non se ne intende così tanto.

La Miui

Tante correnti di pensiero. C’è chi dice che sia iOS portato su Android, c’è chi ama la MIUI, come il CEO di Chimera Revo, e chi rimane indifferente come me.

MIUI Logo

Ma una cosa è vera, e lo dice uno che la MIUI non la ama di certo: Xiaomi è riuscita a fondere semplicità, praticità e leggerezza, inserendo all’interno della rom piccole impostazioni e “chicche” degne di nota, che suscitano il classico “effetto WOW”.

Anche l’esempio più stupido: la lista dei messaggi nascosti accessibile con uno swipe ripetuto verso l’alto.

Queste cose piacciono molto all’utente medio, come anche l’app “Sicurezza”, che riunisce in un solo posto la gestione di batteria, ram, cache, antivirus e root.

Parliamo poi degli effetti grafici? Quelli già presenti su miriadi di Laucher alternativi, che oramai sul Google Play sono diventate le più scaricate, ma che sulla Touchwiz non sono presenti, e la classica persona che usa il telefono senza personalizzazioni non ha mai visto.

E potrei continuare così per infiniti paragrafi.

Questo ammiro di Xiaomi, non ha portato nulla di sfacciatamente nuovo, ha solo compresso tutto quello di cui un utente medio, ma anche avanzato, possa aver bisogno. E lo ha fatto senza compromessi, senza rinunciare a nulla.

E mi scoccia molto dirlo, ma il nostro CEO aveva ragione mesi fa quando fu lui a puntare il dito verso Xiaomi, dicendo:

Xiaomi sta avanti

Mentre io ridevo perchè non ci credevo.

ringrazio inoltre xiaomishop.it,  che ha dimostrato profonda professionalità, per la celerità della spedizione e per l’assistenza

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