Quando si parla di ascesa di smartphone, tablet e dispositivi mobile in genere è prassi comune pensarli immediatamente a dei sostituti dell’ormai “vetusto” Personal Computer. Che sia per comodità, per praticità, per trasportabilità o quant’altro, i motivi che portano tanti utenti a preferire un miracolo di elettronica che sia comandabile con le dita (e spesso anche con la voce) e che entri in una tasca (o al massimo in una borsetta) sono molteplici.
In alcuni casi, poi, è possibile anche abbinare smartphone e tablet a veri e propri mouse e tastiere bluetooth, senza contare l’ascesa del fenomeno dei combinabili – dei particolari tipi di tablet che, se accostati ad una particolare base, possono arrivare ad assumere tutte le funzionalità di un notebook – la dock comprende di solito una tastiera, delle porte per dispositivi di input ed una fonte di energia supplementare.
Ma quanto, in realtà, i piccoli e modernissimi dispositivi possono sostituire un PC? I computer stanno perdendo importanza sul serio? Cerchiamo di analizzare la questione con alcuni scenari di utilizzo tipici che possono abbracciare diverse categorie di utenti.
La domanda principale è: c’è davvero bisogno di un computer per svolgere operazioni di questo tipo, ammesso che si posseggano in alternativa uno smartphone o un tablet?
Bene, la risposta è certamente no: complice un piano dati o una connessione Wi-Fi, perdersi nei meandri del web o guardare la propria posta elettronica risulta molto più semplice (e più pratico) attraverso uno smartphone o un tablet che non hanno bisogno per la maggiore di una fonte di elettricità, che non occupano molto spazio e che, soprattutto, sono decisamente più discreti rispetto ad un notebook.
La routine d’ufficio: editing di documenti, piattaforme collaborative, gestionali
La possibilità di navigare rapidamente tra le varie applicazioni aperte, di disporre di una potenza di calcolo decisamente maggiore rispetto a quella che può offrire un tablet nel suo form factor originale, di una tastiera più grande e più confortevole, di un mouse e soprattutto di un gran bel monitor fa decisamente ancora la differenza.
E’ pur vero che, complici una porta HDMI e qualche entrata USB, è possibile ottenere qualcosa del genere anche con un tablet. In tal caso subentra però la questione sistema operativo: non tutti i software utilizzati in ambito lavorativa sono supportati sui dispositivi mobile (Android, iOS o Windows Phone/RT che sia), tra l’altro in alcuni ambiti è necessario collegare diverse periferiche esterne contemporaneamente (ad esempio un disco ed una chiavetta USB, o magari un lettore di smartcard) e questo, volendo usare i moderni tablet, limita tanto.
Alla domanda “C’è davvero bisogno di un computer, in generale, per lavorare in ufficio?” la risposta è al momento tendenzialmente si. A meno che non si lavori solo ed esclusivamente con email e Skype.
Quando le risorse non bastano: editing audio, video e programmazione
Lavorare a stretto contatto con la fotografia, ad esempio, richiede una potenza di calcolo altissima per l’esecuzione dei software professionali – che siano Photoshop, Premiere, Gimp, Blender o tantissimi altri programmi che non sto qui a menzionare – e per agire su delle immagini e dei fotogrammi a compressione zero. Stessa cosa succede per il campo dell’audio: tra campionatori, sequenziatori, periferiche di acquisizione esterne (che comprendono anche veri e propri equalizzatori da collegare alla propria scheda madre) ed intere plance di comando… un computer con delle prestazioni molto alte diventa in tal caso fondamentale.
Per quel che riguarda la programmazione il discorso è piuttosto analogo: programmare in un linguaggio particolarmente complesso ed avido di risorse (quale può essere ActionScript, VBasic, Java) ed eventualmente compilare le proprie creature in termini di risorse costa tantissimo, e di certo le (relativamente scarse) prestazioni offerte da un tablet possono aiutare al compimento di operazioni del genere.
Alla domanda “C’è davvero bisogno di un computer per lavorare con grafica, audio e programmazione?” la risposta è il computer è fondamentale. E difficilmente un handset prenderà il suo posto.
Quando la potenza non è mai troppa: il gaming
Questa categoria di utenti è l’emblema dell’importanza dei PC: a meno che non si tratti di un gamer pro-console, che per giocare utilizza solo ed esclusivamente queste ultime, i giocatori sono di certo quelli più pretenziosi e avidi di risorse, di potenza di calcolo, di RAM, di dettagli grafici e di riscaldamento minimo.
E, almeno per il momento, sostituire il computer con un tablet od uno smartphone a loro risulta del tutto impossibile.
In conclusione: i PC stanno perdendo importanza sul serio?
Certo magari la diffusione può essere minore, poiché tutti coloro che prima acquistavano un PC o un notebook per le necessità “di base” oggi possono tranquillamente affidarsi ad un dispositivo di nuova generazione, tuttavia il computer continua ad essere importantissimo – specie in alcuni, specifici settori e per una grossa fetta di utenza.
Magari un giorno o l’altro gli ingegneri hardware riusciranno a racchiudere ciò che contraddistingue un PC in uno smartphone o in un tablet – un buon quantitativo di RAM, una CPU dalle prestazioni altissime, una GPU da urlo ed un impianto di raffreddamento con i controfiocchi -, d’altra parte al giorno d’oggi il mondo sembra non essere ancora pronto a questa transizione.
E, nonostante le vendite dei classici “PC” tendano a scemare (sono convinta che questo sia più un fattore da imputare alle precarie condizioni economiche in cui ci si ritrova al giorno d’oggi, a livello mondiale), l’importanza del computer si fa sentire in molteplici casi.
Ovviamente, a meno che non siate disposti a rinunciarvi in nome della tecnologia.