Quello che fino a poco tempo fa era solo un sospetto, per molti una mera teoria complottistica, è diventata invece una cruda e cocente realtà: il dominio popcorntime.io non ha chiuso per difficoltà tecniche o altro, ma per colpa di un attacco preciso e mirato da parte delle major cinematografiche.
A confermarlo sono gli stessi “carnefici”: la MPAA, la Motion Picture Association of America (che rappresenta Walt Disney, Sony, Metro-Goldwyn-Mayer, Paramount Pictures, Twentieth Century Fox, Universal Studios, Warner Bros ed altre società) conferma di essersi mossa per vie legali con una causa in Canada contro i gestori del sito popcorntime.io e di essersi mossi con un’altra causa in Nuova Zelanda per colpire il sito di BitTorrent che riforniva il servizio Popcorn Time di film e serie TV.
Ecco il comunicato a riguardo di Chris Dodd, attuale CEO della MPAA:
“Popcorn Time e YTS sono piattaforme illegali che esistono per un solo motivo: distribuire copie rubate dei film e degli show televisivi senza pagare le persone che hanno lavorato sodo per realizzarle. Realizzare contenuti di qualità richiede un notevole investimento di tempo e risorse, e ora i creatori possono contare su un ecosistema giusto e legale che riduce al minimo l’impatto significativo della pirateria”.
Ovviamente l’obiettivo utopistico è di sconfiggere per sempre la pirateria (cosa impossibile) ma per le major assestare dei colpi così “vincenti” verso i servizi più collaudati ed efficaci come Popcorn Time (da tempo nel mirino vista anche l’elevatissima qualità audio e video offerta) rappresentano delle vittorie non trascurabili, anche magari per lanciare un monito a chiunque voglia riprendere la strada percorsa da questi servizi.
È lecito aspettarsi quindi la caduta anche del servizio “gemello” di Popcorn Time, quello offerto da popcorntime.se, ora vittima di una grande popolarità nonostante i numerosi dubbi sul suo codice sorgente e sui fini ultimi.
Una cosa è certa: Popcorn Time è morto per cause terze, e per un po’ difficilmente vedremo un valido sostituto; chiunque voglia farlo tornare in vita sa già di avere gli occhi puntati addosso, e non c’è regione del globo dove le major non possano agire per vie legali.