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Che reato si commette usando le liste IPTV?

Gaetano Abatemarco Gen 26, 2018

In molti visto che trattiamo spesso di liste IPTV, ci hanno chiesto quali sono i rischi che si corrono utilizzandone una e quale reato si commette.

Le liste IPTV per dare una breve definizione sono liste di link, utilizzabili di solito tramite un client apposito (Kodi e VLC vanno bene), dove ogni link contiene il flusso per vedere in streaming un canale TV. Per sapere tutto sulle IPTV vi invitiamo a consultare il nostro approfondimento dedicato.

Se avete un amico che si vanta di vedere tutto il calcio e i canali pay pagando un ridicola cifra mensile, avvisatelo che rischia di passare guai seri, e di informarsi perché sta commettendo un reato.

Davvero usare una lista IPTV è un reato?

La risposta è assolutamente sì, in base alla normativa italiana è illegale usare una lista IPTV che sia pubblica o privata.

Le liste IPTV private sono quelle vendute, da un intermediario o direttamente da un hacker sotto compenso, e di solito contengono i canali delle PayTV, e vengono usate insieme ad un TV Box Android per vedere le partite.

Le liste IPTV pubbliche invece di solito contengono i canali in chiaro, quindi sono sempre illegali ma di solito chi le usa non viene perseguito.

Molti credono che in caso di retata venga colpito e perseguito solo l’hacker che fornisce i flussi e gli intermediari (che vendono le liste ai singoli client), in realtà la situazione è molto diversa ed anche i clienti rischiano grosso.

Fino a settembre scorso la situazione normativa era nei fatti favorevole, le pene più serie erano destinate solo a chi condivideva i contenuti pirata (l’hacker e gli intermediari), e il singolo cliente fruitore rischiava una sanzione amministrativa di 154 € (salata ma gestibile).

Ad Ottobre scorso la Corte di Cassazione con la sentenza n. 46443/2017, ha confermato il giudizio della Corte d’Appello e la pena di 4 mesi di carcere e 2.000 euro di multa per un soggetto che aveva utilizzato un sistema di Card Sharing per vedere Sky senza pagare. La cosa più inquietante per chi usa liste IPTV è la motivazione della sentenza, che dice che non importa come si evita di pagare il canone di una PayTV, si è sempre soggetti alla stessa legge (la 633/1941 art. 171-octies) e si rischia un’analoga pena.

Come se i 2000 € non bastassero, le aziende coinvolte possono anche richiedere al cliente un ulteriore risarcimento per i danni subiti (sono sul piede di guerra contro il fenomeno).

Come potete notare 2000 € di ammenda (più possibili richieste di danni) e 4 mesi di carcere sono una bella spada di Damocle sulla testa dei clienti, quindi la domanda da porsi è perchè le liste IPTV continuano a prosperare?

Visti i rischi perchè le liste IPTV aumentano?

Il motivo è semplice pagare 10 o meno euro al mese per vedere tutto il calcio e i canali PayTV è e resta troppo allentate per molti.

Inoltre per quanto la Polizia Postale e la Guardia di Finanza siano sempre attive nel perseguire i pirati, è notizia recente la chiusura di altri 9 portali, è come combattere contro un’idra al posto di ogni rivenditore, sito o portale chiuso o oscurato ne nascono due o tre.

Spesso gli hacker che con i decoder modificati condividono in rete i flussi si trovano in paesi dell’est europa dove non è per nulla facile perseguirli, quindi le iniziative della Guardia di Finanza di preferenza tendono a colpire gli intermediari e i clienti nostrani.

Perchè molti utenti non si preoccupano?

In primo luogo perchè credono che le cose stiano come nel mese di settembre, quando il rischio ad usare una lista IPTV era limitato (sanzione amministrativa). Quindi perchè sono male informati, a volte anche i rivenditori minimizzano perchè dire la verità sui nuovi rischi potrebbe danneggiare i loro affari.

In secondo luogo perchè sicuramente chi gli ha venduto la lista gli ha consigliato di utilizzare una VPN per nascondere il proprio indirizzo IP e rendersi completamente anonimo durante la sua navigazione e lo streaming.

Le VPN permettono di vedere le liste IPTV private in sicurezza?

La risposta è dipende, se utilizzate un servizio scadente (come molte VPN gratuite) avrete sicuramente difficoltà con lo streaming e non sarete mai davvero al sicuro.

Le VPN gratuite spesso nei loro server tengono traccia di tutte le sessioni di navigazione dei loro clienti (questi registri si chiamano logs), quindi basta un controllo per scoprire cosa un utente ha fatto una volta connesso al servizio.

Abbiamo recensito tre ottime VPN per lo streaming, con una precisa e rigida politica sui logs, spesso consigliate dai pirati:

  • NordVPN (recensione);
  • PureVPN (recensione);
  • IPVanish (recensione).

Se volete sapere di più sulle VPN per IPTV vi invitiamo a consultare il nostro approfondimento.

Eccovi la situazione normativa attuale riguardo le IPTV, speriamo di aver risposto alle domande che spesso riceviamo sull’argomento.

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