Samsung è un produttore particolarmente conosciuto grazie ai suoi dispositivi dedicati alla tecnologia in mobilità – che siano feature phone, smartphone e tablet – salito alla ribalta negli ultimi anni, checché se ne dica, grazie alla linea Galaxy equipaggiata con il sistema operativo Android.
L’intramontabile Samsung Galaxy S i9000 ha segnato l’inizio di una nuova era per il colosso coreano, che in men che non si dica si è imposto sul mercato con i suoi smartphone ed i suoi tablet equipaggiati con il sistema operativo Android.
Oltre che al proprio successo, quindi, Samsung ha contribuito a far crescere la fiducia e la stima delle utenze a livello mondiale verso il sistema operativo di casa Google, adottato poi successivamente in larga scala da sempre più produttori.
A distanza di tre anni (il Galaxy S è stato ufficialmente rilasciato durante il 2010) e nonostante una competizione a dir poco spietata, è ancora Samsung a dominare incontrastata il mercato Android: stando a quanto mostrano le ultime statistiche di Localytics, infatti, il colosso sudcoreano detiene tra smartphone, tablet e phablet la bellezza del 63.3% del mercato mondiale Android.


Il grafico qui sotto mostra i dieci dispositivi Android più diffusi a livello globale: quasi scontato il risultato di Samsung, che piazza ben 8 dispositivi in questa top ten, è comunque interessante notare come – fatta eccezione per il Galaxy Y, il Galaxy Ace ed il Galaxy Note – tutti gli altri appartengano (o ci siano rimasti per lungo tempo) alla fascia alta del mercato.
Sostanzialmente Samsung continua a dominare il mercato Android e lo fa in grande stile. Viste le notizie dell’ultimo periodo che portano alla ribalta Tizen, il sistema operativo che Samsung sta lentamente (e anche abbastanza silenziosamente) coltivando, la domanda sorge spontanea: con un market share del genere, se davvero il colosso sudcoreano dovesse attuare il famoso colpo di testa abbandonando Android, potrebbero esserci conseguenze serie per Google – che perderebbe così uno dei più potenti marchi al quale la parola “qualità” viene associata ormai automaticamente?