Nell’arco della nostra giornata non si sa mai quando si potrebbe presentare l’occasione di scattare una fotografia, e proprio per questo motivo il nostro smartphone, strumento sempre presente nelle nostre tasche, ci viene incontro garantendo foto di qualità sempre maggiore e buona velocità di esecuzione.
In particolare, nel video che troverete qua sotto Qualcomm spiega come i dispositivi dotati di processori Snapdragon sono progettati per supportare scatti veloci e sistemi di messa a fuoco automatici. In questo modo saremo sempre pronti a scattare alla prima occasione. Inoltre, gli ultimi modelli prodotti sono realizzati per lavorare con più sistemi di messa a fuoco automatica avanzati, in modo da poter ottenere un autofocus ancora più veloce e immagini più nitide, anche in condizioni di scarsa luminosità, adoperando dunque una soluzione ibrida costituita dai sistemi di autofocus più conosciuti.
Uno di questi sistemi di autofocus avanzato è chiamato Phase Detection Auto Focus (PDAF), tecnologia comunemente usata sulle fotocamere DSLR. Questo sistema può essere integrato direttamente sul sensore immagine, così da risparmiare l’utilizzo di altre parti hardware e da garantire una messa a fuoco ottimale in condizioni di buona luminosità.
Per quanto riguarda le scene più buie, invece, la messa a fuoco automatica laser garantisce risultati migliori. In parole povere, una componente hardware esterna alla fotocamera emette appunto una luce laser che, colpito l’oggetto da fotografare, rimbalza e torna al dispositivo. In questo modo, calcolando il tempo che ha impiegato a tornare indietro, il dispositivo è in grado di ottenere la distanza alla quale si trova il soggetto interessato.
Proprio con l’ausilio di queste 2 tecnologie, Qualcomm dovrebbe aver garantito la messa a fuoco in qualsiasi condizione di luminosità ambientale. I dispositivi che attualmente montano uno Snapdragon in grado di supportare tali funzionalità sono il LeTV1 Max, il Lenovo VIBE Shot e l’Oppo R7.