In questi giorni ha sollevato un gran polverone l’approdo in borsa di Alibaba, la gigantesca società cinese che può essere considerata come una via di mezzo tra Google ed Amazon, e che sta facendo tremare soprattutto quest’ultimo a causa del successo delle sue quotazioni finanziarie – il valore azionario di Alibaba è praticamente duplicato in poco meno di una settimana.
Restando in quel dell’oriente, entro il 2014 un altro big altrettanto conosciuto – ma decisamente meno potente – avrebbe dovuto aggredire Wall Street entro l’anno: si tratta di LINE, la società alla base della celebre app giapponese di messaggistica, ad oggi utilizzata da circa 500 milioni di utenti in tutto il mondo, che punta i suoi guadagni sull’advertising e sugli acquisti in-app.
Avrebbe dovuto, infatti, poiché i piani sono cambiati durante le ultime settimane: nonostante il progetto fosse stato messo nero su bianco e gli analisti avessero previsto un dual listing dal valore di circa 10 miliardi di dollari, i vertici di LINE hanno fatto dietrofront decidendo di non quotarsi in borsa entro l’anno, come confermato da un breve comunicato.
Nonostante LINE Corporation avesse considerato una IPO in Giappone e negli Stati Uniti, avevamo fatto chiaro di non aver definito dettagli concreti, men che meno il dove, il quando o decisioni simili.
Tali dettagli non sono stati ancora definiti, come detto sopra, ma abbiamo deciso di non effettuare un IPO – né in patria né all’estero – quest’anno. Renderemo pubbliche decisioni importanti una volta definite.
Non si tratta quindi di un abbandono dell’idea ma semplicemente di un posticipo: è probabile che vedremo LINE quotata in borsa entro i primi mesi del 2015, pronta a mettere i bastoni tra le ruote al concorrente WhatsApp e ai tanti altri servizi alternativi sparsi per la chatsphere.