Navigando l’altro giorno sullo store Steam per controllare le nuove uscite mi sono imbattuto in un particolare che mi è subito risaltato agli occhi: su ogni pagina dello store, dove prima era presente il simbolino di Tux per simboleggiare la compatibilità dei giochi con Linux, ora era apparso il logo di SteamOS, distribuzione made in Valve che sbarcherà sulle Steam Machines quest’autunno.
Spulciando nelle schede dei vari giochi, e guardando anche nelle varie voci di menù, la nomenclatura del sistema operativo è rimasta comunque “SteamOS+Linux”, come in precedenza, ma subito tale notizia ha provocato un piccolo terremoto nel mondo dei gamer Linuxari.
Su vari siti specializzati, tra cui l’autorevole GamingOnLinux.com (uno dei portali più importanti in ambito gaming su Linux assieme a Phoronix.com), la novità è stata recepita con un certo pessimismo, e si è parlato anche della possibilità che in un prossimo futuro Valve rimuova il supporto ufficiale alle distribuzioni Linux, rendendo SteamOS l’unico OS ufficialmente supportato dalla casa americana (in ambito Linux ovvio). Nello specifico si è parlato di un possibile atteggiamento sullo stile di quanto fece Microsoft negli anni 90 ed inizio anni 2000, il famoso “embrace extend extinguish” (letteralmente abbraccia, estendi ed estingui) scoperto grazie agli Halloween Documents.
Secondo queste teorie Valve avrebbe inizialmente supportato Linux per sfruttare tutto ciò che la comunità open source poteva offrigli (supporto sia tecnico che “morale”, la base Debian di SteamOS, ecc.), per poi gradualmente rimuovere tale supporto in modo da rendere SteamOS l’unica distribuzione Linux in grado di eseguire i giochi disponibili per tale piattaforma.
Tutto ciò sarebbe secondo coloro che sostengono questa teoria avvalorata dalle ultime mosse della casa di Belleuve, tra cui anche l’arretratezza dello Steam Runtime (ancora basato su Ubuntu 12.04 e con supporto ufficiale unicamente alla 14.04 LTS), che causa diversi problemi sulle distro alternative ad Ubuntu (e non solo, anche le ultime release dell’OS di casa Canonical successive alla 14.04 LTS hanno sofferto di problemi dovuti al Runtime).
Bene, personalmente credo che tutta questa ondata di pessimismo sia quanto meno esagerata. Vi spiego il perchè.
Partiamo dal fatto che Valve ha una necessità enorme che il progetto Steam Machines/SteamOS vada a gonfie vele fin dall’inizio. La casa di Belleuve ha infatti investito un sacco di tempo e soprattutto denaro su questa scommessa, ha stretto accordi importantissimi con le varie case produttrici ed è cruciale che tutto fili liscio e che le macchine inizino a vendere fin da subito.
Questo spiega il perchè si sia deciso di sostituire il logo di Tux con quello di SteamOS nello store: in questo modo agli utenti pare subito chiaro quali sono i giochi che potranno essere eseguiti sulle nuove macchine nativamente, senza la confusione che poteva creare un logo anonimo come quello del Pinguino di Linux, che poteva non essere identificato in maniera chiara dagli utenti meno smaliziati.
A dimostrazione che si tratta di un fatto meramente estetico e di “marketing”, se ci si prova a collegare allo store Steam tramite il client ufficiale per Linux, ritroveremo di nuovo l’icona di Tux e non quella di SteamOS, proprio perchè ci si sta collegando da una distribuzione esterna a SteamOS.
Abbandonare all’improvviso il mondo Linux subito dopo il rilascio di SteamOS creerebbe un diffuso malcontento proprio in quella parte di utenza che ha sostenuto il proseguio di Steam Linux e SteamOS fin’ora, mettendo in moto un sentimento di astio decisamente controproducente per un progetto come quello delle Steam Machines. Il che non è ovviamente quello che Valve desidera.
Tralasciando il discorso marketing, tutte le case produttrici di giochi per Linux supportano nel 99% dei casi sia SteamOS che Ubuntu, proprio perchè la distro made in Canonical rimane l’ambiente di testing ideale per ogni nuovo gioco per il Pinguino. Per Valve e per i suoi partner infatti SteamOS non è un ambiente di testing ideale in quanto non possiede tutte quelle caratteristiche desktop che solo Ubuntu&co. posseggono. Idem per quanto riguarda i motori CRYENGINE, Unity ed Unreal Engine 4, che supportano specificamente sia Linux che SteamOS.
NVIDIA, AMD ed Intel continuano ad ampliare il loro supporto a tutte le distribuzioni Linux, senza basarsi unicamente su SteamOS, ed anzi i nuovi server grafici Wayland e Mir, che difficilmente vedremo a breve operativi su SteamOS per una questione di stabilità, verranno supportati ufficialmente da tutte e tre le case.
Inoltre, il rapporto che c’è fra la community Linux, Steam e le case produttrici è fondamentale per il successo di SteamOS. Il supporto che la comunità da agli sviluppatori è stato spesso e volentieri cruciale nello sviluppo dei giochi, e case come Feral Interactive ed Aspyr Media, responsabili di porting d’eccellenza come Civilization V, Empire: Total War, XCOM: Enemy Uknown ed altri, basano molto del loro successo sul rapporto con il mondo Linux.
A Valve non conviene minimamente abbandonare il resto del mondo Linux, proprio perchè rimane un enorme bacino d’utenza di base pronto a fornire supporto tecnico e non. SteamOS non dobbiamo dimenticare che si basa su Debian, e da esso prende aggiornamenti, bugfix e tanto altro che consentono alla distribuzione di rimanere aggiornata e sicura. Sono sicuro inoltre che col rilascio di Ubuntu 16.04 LTS l’anno prossimo lo Steam Runtime verrà aggiornato come col rilascio 14.04 LTS aggiungendone la compatibilità ufficiale, anche perchè bene o male prima o poi SteamOS dovrà essere aggiornato alla nuova release stabile di Debian, la 8 rilasciata qualche mese fa.
Non vedo personalmente alcun ostacolo all’orizzonte per quanto riguarda il gaming su Linux, che anzi grazie proprio a SteamOS ed alle Steam Machines potrà avere un futuro davvero importante. In attesa ovviamente che nuovi miglioramenti software sistemino tutti i problemi che affliggono le distribuzioni (driver AMD, server grafico, ecc.).