Una delle domande più ricorrenti all’interno della comunità di utenti Ubuntu riguarda la nuova shell desktop convergente: come chi ha seguito l’ultimo anno di Canonical sa perfettamente, l’obiettivo dell’azienda è creare un unico sistema operativo che si adatti ai diversi form factor, la cui unica discriminante è il “formato” del desktop.
Ubuntu Desktop e Ubuntu Touch ad oggi condividono i meccanismi core, tuttavia eseguono due versioni differenti della shell: Unity 7 è scritta in Nux (e parzialmente in GTK) ed è esclusivamente dedicata al desktop mentre Unity 8 è la nuova shell riscritta in QT/Qml, “adattabile” ed utilizzabile sia su desktop che su smartphone/tablet; ad oggi, Unity 8 è in versione stabile su smartphone ma ha bisogno di ulteriori miglioramenti e raffinamenti per essere adattata al desktop – allo stato attuale si tratta di un’interfaccia tablet “ingrandita”, che potrete provare grazie a questa immagine ISO.
Quindi la domanda di cui vi parlavo prima: con quale distribuzione vedremo l’approdo definitivo di Unity 8 su Ubuntu desktop? Una prima risposta ve l’avevamo data qualche tempo fa – forse in Ubuntu 15.10 ma sicuramente in Ubuntu 16.04 -, tuttavia Mark Shuttleworth e l’intera comunità di sviluppo sembrano non pensarla così e voler procedere con i piedi di piombo.
Le parole del creatore di Ubuntu e fondatore dell’azienda alle sue spalle lasciano intendere che la timeline di introduzione di Unity 8 di default sarà variabile in base al gradimento della “maggioranza” degli utenti.
In una lunga lista di lezioni di vita imparate, “siate dolci nell’introdurre il nuovo codice alle persone” si trova piuttosto in alto. Quindi non richiederemo [che tutti usino] U8 [Unity 8] quando sarà di prima classe. Sarà opzionale finché la maggioranza delle persone concorderà che è migliore di U7 [Unity 7].
Anche se questa “maggioranza” resta non quantificata né definita, è chiaro che l’ultimo desiderio del team di Ubuntu è ritrovarsi di nuovo a combattere contro una comunità inferocita, più o meno come successe in fase di transizione da GNOME 2.x a Unity – e quando furono introdotti i risultati di ricerca da Amazon.
Mark, Canonical e i suoi sembrano aver davvero imparato la lezione.