Il servizio di “taxi digitale” Uber, per quanto possa essere efficiente, è sin dal suo lancio in Italia – e, in generale, in diversi paesi dell’Europa – visto di cattivo occhio dai tassisti, che si sentono minacciati dall’evoluzione della tecnologia in tal senso e si vedono minati i propri affari.
Non siamo qui per esporre la nostra posizione in merito – anche se vi abbiamo già raccontato la nostra esperienza alle prese con Uber ed i problemi collegati all’usufrutto del servizio -, tuttavia c’è chi ha deciso di schierarsi in prima linea e di ammonire tassisti ed autorità riguardo l’atteggiamento “sbagliato” nei confronti delle “taxi app”.
Il monito arriva dal Vice Presidente della Commissione Europea Neelie Kroes, già nota nell’ambito della tecnologia per la battaglia (per altro vinta) contro le esagerate tariffe di roaming imposte dagli operatori all’interno della Comunità Europea.
Anche questa volta la Kroes non la manda di certo a dire, rivolgendo ai “protestatori” parole piuttosto inequivocabili:
Il dovere della legge non è mentirvi e dirvi che tutto sarà sempre comodo o che domani sarà uguale ad oggi.
E continua:
Non lo farà. Non solo, ma sarà peggio per voi e per i vostri bambini se fingiamo di non dover cambiare. Se non pensiamo insieme a come trarre beneficio da questi cambiamenti e da queste nuove tecnologie, soffriremo tutti.
Tuttavia la Kroes sembra rendersi conto anche dei problemi reali a cui i tassisti vanno incontro, vista la ferrata competizione (ed i prezzi decisamente più economici) offerta da servizi come Uber:
Alcuni sono bloccati in un costoso sistema di licenze, in cui la licenza effettivamente forma parte della loro pensione. Quindi non credo che essere indifferenti alle reali preoccupazioni che i tassisti hanno riguardo le nuove forme di competizione possa aiutare.
In pratica il vertice della Commissione Europea, pur conscia delle preoccupazioni reali dei tassisti – il cui operato è seriamente minato da servizi come Uber -, lascia chiaramente intendere che una forma di dialogo nei confronti delle nuove tecnologie e di rimodernamento dei servizi attuali offerti dai “classici” tassisti potrebbe migliorare la vita sia degli utenti che dei tassisti stessi, sebbene tali servizi abbiano comunque bisogno di un raffinamento.
Sostanzialmente è nell’interesse dell’Europa e degli europei progettare nuovi servizi che coinvolgano i consumatori, per non diventare nazioni di “seconda scelta” nei confronti di mercati in cui le innovazioni sono invece adottate:
Se non utilizziamo la tecnologia digitale, allora milioni di lavori saranno spostati altrove e gli Europei saranno arrabbiati per non poter disporre di servizi che gente in Asia, Australia ed America dà per scontati. Molti dei fautori di queste innovazioni verranno dall’America e da altri posti, ma altrettanti saranno innovatori casalinghi che il resto del mondo invidierà. Tutto ciò contribuirà alla nostra prosperità.
E conclude
Non andremo da nessuna parte, in Europa, se scappiamo dalle verità difficili. E’ tempo di guardare in faccia alla realtà: le innovazioni digitali come le taxi apps sono arrivate per restare. Dobbiamo lavorarci, non combatterle.
In due parole: tassisti, rinnovatevi!