Dunque, ispirata un po’ dalla rete un po’ dalle disastrose statistiche lette in questi giorni, quando un’oretta fa ho poggiato il mio smartphone sulla scrivania ho pensato tra me e me “Guardati, hai un Moto G. E pensare che fino a qualche tempo fa saresti volentieri passata ad un 950. E chi ti conosce ti sta ancora prendendo in giro per questo”.
Beh in effetti, da anti-conformista (ormai moderata) quale sono sempre stata, ho voluto dare un’opportunità a Windows Phone ed ho voluto farlo nel momento in cui Microsoft ha rilasciato Windows Phone 8, mettendo le mani su quello che all’epoca era un top di gamma: il Nokia Lumia 925. E quel sistema operativo così nuovo e così diverso da quanto avevo usato fino ad allora mi piacque tantissimo.
Accidenti, via quel passato remoto: Windows Phone 8 ed ancor di più Windows Phone 8.1 mi piacciono ancora! Tuttavia ho alla mia sinistra uno smartphone Android. E il mio Lumia 925 sta lì, nel cassetto, con Windows Mobile 10.
Ora, al di là della classica diatriba è-meglio-questo-o-quello, la domanda resta la stessa: perché una persona che strutturalmente ha adorato e tutt’oggi adora Windows Phone ed in qualche modo Windows 10 Mobile ha abbandonato volontariamente quel mondo?
Semplice: a mio avviso, ormai, i sistemi operativi Microsoft centrati sul mobile non hanno più futuro.
Perché?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare un attimino la storia recente di Windows Phone/Windows Mobile. Prendendo come punto di riferimento l’Italia, nell’intero 2013 il sistema operativo di Microsoft è riuscito a stento a superare l’1% di share, vittima di un Android in continua ascesa e di un iOS ormai inattaccabile.
I primi segnali di ripresa ci sono stati nel 2014, quando Microsoft ha iniziato a premere l’acceleratore su Windows Phone, quando c’era già l’ombra di Windows Phone 8.1 – che l’avrebbe completato – e quando, complice il miglioramento degli strumenti di sviluppo, il sistema operativo è riuscito a catturare l’interesse di alcune grandi software house e di molti pesci piccoli, che hanno reso alla fine del 2014 lo store un posto certamente non al pari di Google Play, ma quantomeno dotato di quelle app indispensabili all’utilizzo di tutti i giorni.
Poi parliamone, nel Windows Phone Store c’erano app come la suite Nokia Here o Office Mobile che erano esclusive di Windows Phone e che, per qualità, valeva la pena avere. E intanto, a Ottobre 2014, Windows Phone raggiungeva il 14% di share in Italia.
Poi è arrivato il 2015, con Satya Nadella che ha deciso di stravolgere ulteriormente la già precaria – ovviamente in relazione al mondo mobile – strategia di mercato di Microsoft aprendo lo sviluppo delle sue app “esclusive” anche ad altre piattaforme, presentando Windows 10 Mobile come il futuro di Windows Phone, promettendo un framework che permettesse agli sviluppatori di rendere facilmente compatibili con Windows 10 anche app progettate per Android e per iOS, e affermando candidamente che nei piani futuri la produzione hardware avrebbe avuto poco spazio.
In altre parole Satya Nadella la zappa sui piedi se l’è data sul serio: ha ammazzato ciò che restava di Windows Phone 8.1, ha deciso che se il nemico non poteva essere estinto allora doveva essere abbracciato (un’altra volta?!) e promesso un framework che per una parte degli sviluppatori – quelli Android, a mio avviso la parte più importante – non sarebbe mai più arrivato.
Quindi al di là di paragoni e considerazioni teoriche, veniamo ai fatti. Nel 2015:
- è stato annunciato Windows 10 Mobile ed inaugurato il programma Insider Preview, con la promessa che tutti (o quasi) i dispositivi dotati di Windows Phone 8.1 avrebbero ottenuto l’aggiornamento;
- è stato introdotto in via definitiva il concetto di Universal App, ovvero di app compatibili sia con Windows 10 desktop che con la controparte mobile;
- alcune app Microsoft esclusive di Windows Phone 8.1 sono state rilasciate anche per Android e iOS;
- Microsoft ha creato alcune app soltanto per Android e/o iOS (un esempio è Arrow Launcher, che io uso).
Tutto ciò ha causato il disinteresse generale di una buona parte degli sviluppatori, mentre i fedelissimi si sono buttati a capofitto nel nuovo framework delle Universal App in vista di un allora promettente Windows 10 Mobile.
La situazione quindi ritorna magicamente simile a quella che ho trovato quando ho abbracciato Windows Phone per la prima volta: a metà del 2015 questo resta un ottimo sistema operativo, ma lo store è di nuovo povero di nuove app e quelle che ci sono ricevono aggiornamenti sporadici, spesso in ritardo rispetto alle controparti dedicate ad altre piattaforme o, peggio ancora, non ne ricevono per nulla.
Ad un store morto corrispondono automaticamente guai per il sistema operativo a cui appartiene: da lì la lenta agonia di Windows Phone 8.1, che ad oggi è un sistema operativo praticamente moribondo. In favore di Windows 10 Mobile, mi direte voi, ma…
Windows 10 Mobile e il corollario di Murphy: quando le cose possono andare peggio, lo faranno…
Windows 10 Mobile ha Continuum e può trasformarsi in un sistema operativo desktop!
Windows 10 Mobile ha compatibilità piena con l’ecosistema circostante Microsoft!
Windows 10 Mobile rivoluzionerà l’esperienza d’uso di smartphone e piccoli tablet!
Ok, è tutto bello e tutto vero. Ma… Windows 10 Mobile, no, dov’è?
Sono mesi che si parla di questo fantomatico aggiornamento ma, a meno che non si abbia installata la (disastrosa) Insider Preview, di Update ufficiali sugli smartphone Windows Phone 8.1, almeno qui in Italia (e in molte altre parti dell’Europa), di traccia non ce ne è.
E’ vero, Microsoft ha rilasciato ben 3 Lumia – che da ieri sono diventati 4 – dotati del nuovo sistema operativo Windows 10 Mobile: i Lumia 950, 950 XL, 550 e da ieri 650.
I primi due saranno anche dei mostri di potenza ma, per la tasca dell’utente medio, costano uno sproposito – a parità di prezzo, diciamocelo, si andrebbe per la maggiore a deviare su concorrenti ben più blasonati ed affermati sul mercato anziché buttarsi in qualcosa che non si conosce.
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Il terzo è uno smartphone che lascia il tempo che trova, troppo per chi vuole spendere poco e troppo poco per chi ha bisogno di farne un utilizzo quantomeno medio.
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Sul quarto non posso ancora esprimermi, sarebbe troppo presto, ma mi vien da pensare che sia lo smartphone con più senso e che potrebbe diventare presto il più venduto della famiglia. Ammesso, e non concesso, che questa famiglia continui ad esistere.
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Ma comparto hardware a parte, torniamo al sistema operativo: non sono molto attiva su Reddit ma sono una attenta lettrice del thread dedicato al mondo mobile di Microsoft, e vi posso garantire che Windows 10 Mobile sta scoraggiando e demotivando un enorme numero di ex utenti Windows Phone *. Vi basti pensare che a quanto pare il sistema operativo stenti a funzionare come si deve anche sugli smartphone che nascono con esso.
In altre parole, Windows 10 Mobile può dare problemi – spesso non trascurabili – anche su Microsoft Lumia 950 e Microsoft Lumia 950 XL.
Sapete perché? Microsoft ha deciso che Windows 10 Mobile altri non sarebbe stato che un sottoinsieme di Windows 10: stesso cuore battente, interfaccia leggermente diversa. Ergo, stessa strategia di rilasci ed aggiornamenti.
Tutto ciò è vero ed è… un guaio: il più grande pregio di Windows 10 Mobile, quello di rassomigliare ed avere codice e strategia di update in comune con la sua controparte desktop, si è rivelato essere forse il suo più grande handicap.
La mentalità di essere un sistema operativo in continua evoluzione e testato dalla comunità può ancora ancora – proprio sul filo del rasoio – andar bene per un PC o un notebook, ma a mio avviso non va assolutamente bene su uno smartphone.
Cosa succederebbe se, ad esempio, dopo un aggiornamento di Windows 10 Mobile la batteria si scaricasse oltremodo rapidamente a causa di un problema di implementazione del sistema operativo? O se, ancora, il modulo GSM smettesse di funzionare rendendo così il dispositivo inutilizzabile per chiamate, SMS e connettività dati cellulare?
Tutto ciò, complice anche quanto vi ho detto prima a proposito di un aggiornamento promesso ma che non si vede ancora, non fa altro che diminuire la già poca fiducia che gli utenti riponevano in Windows 10 Mobile. E se non c’è fiducia ritorniamo in un pericolosissimo circolo vizioso:
Niente fiducia > Niente nuovi utenti + Vecchi utenti che emigrano verso altri lidi > Poco interesse per il sistema operativo > Poca diffusione dei nuovi Lumia > Poco interesse da parte degli sviluppatori > App nello store in continua diminuzione e/o con pochi aggiornamenti > Niente nuovi utenti + Vecchi utenti che emigrano verso altri lidi > Poco interesse….
In realtà Satya Nadella ha parlato in più riprese, sull’argomento “Pochi Lumia”, di partnership con produttori OEM disposti ad abbracciare Windows 10 Mobile. Bene, dove sono questi produttori? Al momento GSMArena mi restituisce 20 risultati, da cui vanno eliminati i Lumia ed alcuni smartphone vociferati ma mai più annunciati. Restano Acer, BLU e Yezz, per un totale di sei modelli, da cui escludere Jade Primo che ancora non si fa vedere. Un po’ pochini, no?
Ricapitolando:
- Microsoft produce pochi Lumia per strategia aziendale;
- I vecchi device non hanno ancora ricevuto aggiornamento a Windows 10 Mobile;
- Windows 10 Mobile funziona male anche sui nuovi dispositivi;
- La politica degli aggiornamenti continui potrebbe portare (e porta) a problemi di varia natura;
- C’è un ulteriore calo di fiducia da parte degli sviluppatori, dunque lo store è sempre meno fornito;
- I produttori OEM sembrano poco interessati alla piattaforma Windows 10;
- Microsoft sviluppa attivamente per altre piattaforme, lasciando spesso indietro le app dedicate alla sua.
Ciò aumenta le probabilità di morte del sistema operativo nel breve termine in maniera critica.
Dopo queste 1530 e passa parole di sproloquio arriva la risposta alla domanda: si, a mio avviso la piattaforma mobile di Microsoft è agonizzante e si, il successo è nettamente scarso. Per quanto durerà tutto ciò? Fino a quando Microsoft non smetterà di voler investire denaro in questo progetto che, purtroppo, non paga più.
Colpa sicuramente delle scelte recenti di Microsoft, conseguenza a loro volta di un ritardo di ingresso nel complesso mercato del mobile causato da scelte ancor più sbagliate delle precedenti amministrazioni.
Insomma il big di Redmond sta pagando ancora e continuerà a pagare per chissà quanto lo scotto di anni ed anni di testa sotto la sabbia.
Che peccato, davvero.